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15 Novembre 2022 - 08:15
NAPOLI. È sempre nei nostri ricordi il lungo periodo della crisi della gestione dei rifiuti che ha coinvolto la Campania, e Napoli in particolare, dal 1994 al 2012. L’emergenza gradualmente rientrata, dopo numerose proteste con blocchi di interi paesi, ha però contribuito al retaggio di stereotipi che hanno investito la città, aggiungendo alla pizza e al mandolino anche la spazzatura. Quello che però sembrava solo un ricordo, si sta materializzando nuovamente in tantissimi quartieri di Napoli e provincia. Numerose sono infatti le segnalazioni all’Asia. I cittadini richiedono interventi di bonifica, ricollocazione dei bidoni e delle campane e un sistema più efficiente non solo in termini di sanzioni ma anche di controllo, come l’installazione di telecamere. Zone come piazzetta Mancini nella Maddalena e via Comunale Masseria Grande a Pianura sono state ribattezzate “discariche a cielo aperto”. La scogliera di via Nazario Sauro attende da settimane interventi di bonifica e, nel mentre, i rifiuti si accumulano rendendo il “lungomare liberato” un “lungomare degradato”. Nella parte orientale della città il degrado e l’abbandono hanno determinato una vera e propria crisi sanitaria, dove roditori, insetti e animali sono ormai i protagonisti di questa situazione. A Barra, davanti e intorno a una scuola pubblica elementare e materna, ex Salvemini, si è creata una sorta di isola, non ecologica, abusiva. E la situazione degenera drasticamente durante il maltempo, i residenti di Largo Sermoneta parlano di «sacchetti galleggianti» che vengono trasportati, chissà verso dove, da fiumi di acqua piovana perchè abbandonati per strada. I rifiuti sono di ogni tipo, da quelli solidi urbani a quelli ingombranti, abbandonati incivilmente dai cittadini anche ai lati di strade a scorrimento veloce. Molte le segnalazioni anche al consigliere regionale e deputato di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, il quale afferma: «Per vincere questo momento drammatico serve programmazione e fare una guerra agli sversamenti illeciti. Se nessuno emette sanzioni questo fenomeno non si fermerà mai. A Napoli si sta vivendo un enorme degrado dove tante strade sono diventate discariche a cielo aperto» conclude. Ma se una delle necessità principali è quella di prelievi più frequenti, anche per non rendere vano il lavoro di differenziazione fatto da tantissimi cittadini, una delle criticità maggiori riguarda lo smaltimento. Durante la riunione della Commissione Ambiente della scorsa settimana, i consiglieri comunali si sono confrontati sul tema anche in presenza dell’assessore Mancuso e dei vertici Asia. È stato proprio il presidente Carlo Migliaccio a sottolineare la necessità di avere risorse adeguate per il controllo del corretto conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini e delle attività commerciali e, nel suo intervento, Gennaro Rispoli, presidente dell’Osservatorio Unesco, ha ribadito che «servono soluzioni rapide, sia per le condizioni igienico sanitarie, in peggioramento, sia per riabilitare l’immagine della città». L’assessore Mancuso ha ricordato però che « al momento dell’insediamento della giunta Manfredi, le condizioni di Asia erano gravissime: personale ridotto, inefficienze organizzative ed incapacità di pianificare interventi».
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