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17 Novembre 2022 - 08:30
ISCHIA. “Oooh, è un bambino! È un bambino! Gli fai i segni in faccia! Non mi sto zitto! Lui, ma che c’entra? Gli fai sempre male...!”. Nel video la suora schiaffeggia un bambino di 4-5 anni di età. Gli tira con forza i capelli più volte. La piccola vittima piange terrorizzata e si piega in due davanti allo sguardo insensibile della suora che continua a dargliene nonostante le urla degli altri ragazzini che protestano. Continua a colpire il piccolino con un grembiule di colore giallo. Il bimbo si sottrae finalmente alle violenze e si rifugia al lato opposto del refettorio, tra le braccia del fratello maggiore che evidenzia una evidente fuoriuscita di sangue dalle narici: segno di violenze precedenti e appena subite. Sono queste le immagini che si sono trovati tra le mani a luglio scorso i carabinieri. Anch’essi increduli di dovere apprendere quanto accadeva dietro le mura dell’istituto religioso di Casamicciola Terme. Hanno, perciò, inserito nelle sale delle telecamere di videosorveglianza e per acquisire ulteriori elementi, si era provveduto ad installare sistemi di intercettazioni acustiche. Ma le suore avevano scoperto di trovarsi sotto sorveglianza e, per questo, una di loro raccomanda persino ai bambini dell’istituto di non parlare e viene così resistrata: “... lo sai, ci sono le telecamere, ogni cosa che dici viene registrata, guarda come vi comportate qua dentro”. L’arresto di Suor Goretti e le accuse alle altre tre suore, la madre superiora, Suor Edda, Suor Nellina e suor Alice, non hanno nulla a che vedere con le altre suore che si adoperano con amore e grande senso di responsabilità e generosità nei confronti dei bambini ospitati nella struttura di Casamicciola. Ma proprio per quanto ha riguardato Suor Edda, l’anziana superiora, gli abitanti di Ischia sono sconcertati perché conosciuta come benevola e attiva nelle opere benefiche. “L’asilo di suor Edda”, spiegano, è una struttura in cui sono passati in questi anni centinaia di bambini e ragazzi ed a cui molti ischitani guardavano con favore per l’attività meritoria che svolgeva. La stessa madre superiora godeva di grande considerazione presso cittadini ed istituzioni tanto, nel corso degli oltre 25 anni di permanenza sull’isola, aveva anche ricevuto attestati di benemerenza civica e riconoscimenti pubblici ed era riuscita a convogliare sulla struttura numerose attività di beneficenza.
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