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19 Novembre 2022 - 10:00
Continua inesorabilmente la guerriglia tra clan: nuova stesa in via Santa Maria della Neve
NAPOLI. Un’altra notte di paura alla Torretta, dove infuria da circa un mese una sorta di guerriglia negli ambienti di malavita con “stese”, intimidazioni e un ferimento. L’ultimo episodio è di ieri, intorno alla mezzanot- te, quando nel mirino di un pistolero è finito l’appartamento del 36enne Alvino Frizziero, personaggio ben noto agli investigatori e componente di spicco dell’omonima famiglia di mala protagonista anni addietro della guerra con i Piccirillo. Ma in questo caso, almeno per quanto finora sarebbe emerso dalle indagini, i contrasti non sarebbero tra i 2 gruppi allora rivali, bensì coinvolgerebbero anche i Piccirillo e gli Strazzullo.
Andiamo con ordine. In via Santa Maria delle Neve, nel cuore della Torretta, un solo pistolero sarebbe entrato in azione ieri notte nei pressi della palazzina in cui abita Alvino Frizziero e avrebbe sparato senza però danneggiare alcunché. Un chiaro gesto dimostrativo, mirato a intimidire e non a colpire qualcuno. L’allarme è scattato immediatamente e sul posto sono accorsi i poliziotti delle Volanti Upg, la Scientifica che ha repertato alcuni bossoli e gli investigatori del commissariato San Ferdinando, che con la squadra giudiziaria conduce le indagini. Poliziotti esperti e profondi conoscitori del territorio, che stanno anche cercando di capire anche cosa sia accaduto in via Santa Maria in Portico alcune notti fa, dove pure ci sarebbe stata una sparatoria secondo fonti di strada. In quella strada abitano alcuni esponenti dei Strazzullo, gruppo legato ai Licciardi di Secondigliano e il cui ras è considerato Enrico detto “Peperone”.
Le notti alla Torretta, non tutte per fortuna, continuano a essere movimentate a causa dei contrasti interni ed esterni ai vari gruppi, ma per il momento senza nessun intervento di clan fuori dal territorio. Tutto è cominciato con l’agguato a Massimo Laviano detto “Terremoto” cui sarebbero seguite la sparatoria mirata a un affiliato ai Cirella e un episodio analogo in Santa Maria a Portico, ma senza che siano stati trovati bossoli. Il che potrebbe far pensare all’utilizzo di pistole a tamburo o a salve. In ogni caso, come gli investigatori non negano, c’è un certo movimento tra i vicoli che dalla riviera di Chiaia arrivano al corso Vittorio Emanuele. Le piste seguite per il momento sono 2: una guerra tra l’inedita alleanza FrizzieroPiccirillo-Cirella e gli Strazzul- lo oppure contrasti all’interno del primo asse di malavita che però in qualche maniera starebbe coinvolgendo pure l’altro gruppo.
Le indagini vanno avanti a ritmo errato e nel frattempo è scattato un rafforzamento del controllo del territorio. Il ragionamento sarebbe questo, semplice e sperimentato negli anni: se la fibrillazione in atto provoca agguati e “stese”, coloro che li compiono devono girare armati e quindi potrebbero incappare nella rete tesa. Ma certamente non è facile in una zona piena di nascondigli e soprattutto di fiancheggiatori dei clan, pronti a nascondere uomini e motorini che scottano.
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