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20 Novembre 2022 - 10:30
Omicidio Artiano, Pasquale Muro si era rifugiato dai parenti fuori regione. L’arrestato è il cognato della vittima: il giallo delle botte alla fidanzata
NAPOLI. Una relazione sentimentale burrascosa, il tentativo delle famiglie di mettere pace o di troncarla senza strascichi, la tragedia che irrompe sotto forma di pistola impugnata dal 20enne Pasquale Muro, fratello della ragazza. Il litigio con Antonio Artiano detto “Anthony” è degenerato rapidamente e un proiettile ha centrato alla testa il 23enne, deceduto in ospedale tre giorni fa.
Il presunto autore dell’omicidio da ieri notte si trova in carcere mentre il padre, Gianluca, è indagato a piede libero: per gli investigatori avrebbe cercato nella deposizione resa di distogliere l’attenzione dal figlio per portarla su di sé. Era presente sul luogo del delitto ma non avrebbe avuto alcun ruolo nella morte del giovane. Ferma restando fino all’eventuale condanna definitiva la presunzione di innocenza degli indagati, entrambi incensurati e senza legami con la criminalità, la soluzione del caso si deve ai poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura di Napoli (dirigente Alfredo Fabbrocini, vice questore Luigi Vissicchio).
I quali, dopo aver condotto indagini a tamburo battente con il coordinamento della procura ordinaria, hanno eseguito in una città del centro Italia la misura cautelare nei confronti di Pasquale Muro: un decreto di fermo per l’omicidio di Antonio Artiano, figlio del ras Giovanni, legato ai Grimaldi- Scognamillo. Circostanza che aveva fatto pensare all’inizio a un agguato collegato ai contrasti in corso tra il rione Traiano e Soccavo. Invece la malavita organizzata nulla c’entra nella tragica vicenda. Lo scorso 10 novembre gli investigatori erano intervenuti presso l’ospedale San Paolo, dove era giunto “Anthony” con un colpo d’arma da fuoco alla testa.
Il 23enne, trasportato per la gravità delle sue condizioni all’ospedale del Mare mercoledì scorso è deceduto. Nel frattempo i poliziotti avevano ricostruito la dinamica dell’evento, partendo dalla causa a monte: i litigi tra Antonio Artiano e la fidanzata, sorella di Pasquale Muro. Una relazione sentimentale poco tranquilla, con continui litigi tanto che il padre della giovane donna si era recato con un altro figlio a casa di alcuni parenti del 23enne per chiarire la vicenda. Il confronto è degenerato quando sono arrivati il diretto interessato e Pasquale Muro, che armato di pistola e in preda all’ira avrebbe esploso un paio di colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della vittima ferendolo alla testa.
I due giovani erano scesi in strada, in via Marco Aurelio, dove poi la polizia ha trovato numerose persone raccogliendo i primi indizi che escludevano la pista camorristica. Nei giorni d’indagine gli investigatori sono riusciti a sentire alcuni testimoni, tra cui Gianluca Muro e hanno messo insieme il puzzle che ha portato alla svolta. La famiglia del 20enne, temendo ritorsioni, nel frattempo ha lasciato il rione Traiano per trasferirsi altrove, anche perché è completa- mente avulsa da dinamiche criminali. Domani è in programma la convalida (o meno) del fermo, cui parteciperà l’avvocato Luigi Senese in qualità di difensore del 20enne.
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