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22 Novembre 2022 - 08:48
Il ventenne accusato del delitto di via Marco Aurelio non risponde alle domande, il giudice convalida il fermo
NAPOLI. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, Pasquale Muro (nella foto a sinistra), il giovane di 20 anni accusato di avere ucciso Antonio Artiano (nella foto a destra), 23 anni, il fidanzato della sorella, ucciso da un colpo di pistola alla testa esploso durante una lite tra parenti, in via Marco Aurelio al rione Traiano. Muro, difeso dall’avvocato Luigi Senese, si è presentato ieri mattina davanti al gip del tribunale di Pescara, il quale nel primo pomeriggio di ieri, accogliendo la linea del pubblico ministero, ha disposto per lui la misura cautelare in carcere. Pasquale Muro, che insieme alla famiglia era andato via da rione Traiano per paura di ritorsioni, è stato prelevato venerdì scorso dalla polizia da una località del centro Italia e portato in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il giudice ha anche disposto il trasferimento degli atti a Napoli per competenza territoriale. La sua famiglia, attraverso il padre, nei giorni scorsi ha reso noto che il grave episodio è avvenuto nel corso di un confronto chiarificatore tra le famiglie di Artiano, figlio di un presunto esponente della malavita locale, chiesto dopo alcuni episodi di violenza che si erano verificati ai danni della sorella di Pasquale, legata da una relazione burrascosa con Antonio, conosciuto anche come “Anthony”. Nei giorni d’indagine gli investigatori della Mobile sono riusciti a sentire anche alcuni testimoni, tra cui il padre dell’indagato, Gianluca Muro, e hanno messo insieme il puzzle. La famiglia del 20enne, temendo ritorsioni, nel frattempo aveva lasciato il rione Traiano per trasferirsi altrove, anche perché è completamente avulsa da dinamiche criminali.
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