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San Gregorio Armeno, turisti critici: «Città un po’ abbandonata e sporca»

San Gregorio Armeno, turisti critici: «Città un po’ abbandonata e sporca»

NAPOLI. Il fascino del luogo, frequentato nonostante la pioggia di questi giorni, contrapposta a un certo abbandono che salta all’occhio del visitatore. I turisti che passeggiano tra le botteghe dei pastori di San Gregorio Armeno, pronti al Natale della rinascita dopo due anni di restrizioni causa Covid, se da un lato restano ammaliati dal posto dall’altro non si mostrano completamente soddisfatti di ciò che li circonda.

Giuseppina proviene da Milano e nell’umido martedì in cui viene presentata la nuova edizione della fiera, si gode i pastori. Al contempo, però dice: «San Gregorio è un po’ trascurata, un po’ sporca e con tanti edifici in ristrutturazione – afferma la turista - Sono stata qui cinque anni fa ed era uguale. Peccato, perché a Napoli è la terza volta che ci veniamo».

Anna e Asia, originarie di Sanremo, scelgono i pastori da comprare imperterrite della pioggia scrosciante, da cui si riparano con due impermeabili. Poche ma significative parole, le loro: «È la prima volta che veniamo qui, siamo appena arrivate. La città è molto bella e caratteristica ma un po’ trascurata. L’abbiamo trovata sporca purtroppo».

Ad ascoltare questa conversazione c’è Elisabetta Grammatica, che gestisce insieme al marito Carmine De Maria il negozio Arte in Movimento. Elisabetta confuta le parole delle turiste. «Non ci risulta che sia abbandonata, un po’ di spazzatura non raccolta in tempo c’è ma gli artigiani ogni mattina contribuiscono a tenere la strada pulita. A volte cestini pieni vicino a bar e pizzerie, ma non la trovo così sporca» afferma la commerciante.

Questo mese di novembre che quasi volge al termine, in attesa del clou di dicembre, è andato bene per gli affari? «“Ni”, forse a dicembre andrà meglio, ma si lavora anche a novembre, forse la gente sta risparmiando per il prossimo mese» risponde Elisabetta aggiungendo: «C’è la guerra in Ucraina e i costi dell’energia, aumentati, influiscono sulle spese delle persone. I nostri prezzi sono fermi, le materie prime invece sono più altri ma non abbiamo aumentato i prezzi. Un pastore costa tra i 10 e i 20 euro, anche se la luce ci costa il doppio». Un incentivo importante, ma forse non sufficiente, ad attrarre i clienti.

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