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24 Novembre 2022 - 08:13
È il “pizzo” di Natale secondo alcuni investigatori mentre per altri si tratterebbe di scaramucce tra famiglie di malavita dei Quartieri Spagnoli per vecchie storie. Il dubbio resta ma un fatto è certo: ai Quartieri Spagnoli si respira nuovamente aria di tensione dopo il secondo raid in 36 ore: prima in via Emanuele De Deo a ridosso di via Toledo, poi in via Conte di Mola in direzione di piazza Concordia. E poco importa se i proiettili utilizzati in entrambe le occasioni erano finti: l’importante è che capisca chi deve capire. Anche nel caso in cui fosse veritiera l’ipotesi dello scontro in ambito camorristico.
L’ultima intimidazione risale alle prime luci di ieri. Intorno alle 6 un uomo che abita nella zona ha dato l’allarme segnalando di ver sentito dei colpi non meglio specificati. Sul posto si sono così precipitate le Volanti dell’Upg e del commissariato San Ferdinando con i colleghi della Scientifica, che hanno subito verificato che la notizia era vera. A terra infatti c’erano sei bossoli a salve, quasi lo stesso numero di quelli sequestrati in via Emanuele De Deo lunedì scorso, presumibilmente esplosi in aria non avendo individuato gli investigatori nessun punto di impatto (tra l’altro difficile da verificare). Pochi pensano a una coincidenza, anche se non si può escludere a priori: il sospetto però, è che ad agire sia stata la stessa mano o quantomeno la mano di qualcuno comandato dal sistema. In questo caso, dato che ai Quartieri sono considerati attivi diversi clan, mirano a identificare mandanti ed esecutori.
Le “bussate” per il “pizzo” di Natale già a fine novembre a Napoli non sono una novità. Quest’anno, che chiuderà nel segno della ripresa economica post pandemia in attesa di una probabile recessione nel 2023, c’è la convinzione che i commercianti abbiano recuperato il pregresso chiudendo in forte guadagno. Così, è l’ipotesi al momento più accreditata, gli uomini del racket potrebbero essersi fatti avanti con richieste maggiorate fino all’anno scorso. Nel caso di un rifiuto, sarebbero partite con le intimidazioni e le ritorsioni.
L’allarme comunque, per adesso, riguarda soltanto i vicoli tra via Toledo e corso Vittorio Emanuele. Già il 5 e il 6 novembre scorso c’erano state le avvisaglie con due stese in via Emanuele De Deo. Una indirizzata all’abitazione del titolare di una macelleria, l’altra contro un’agenzia di scommesse. Poi la replica il 21 sempre nella stessa strada ma senza un bersaglio preciso, almeno in apparenza.
In mezzo ai quattro raid registrati dalle forze dell’ordine, tutti con l’identico scopo intimidatorio a quanto sembra, ai Quartieri Spagnoli è accaduto un altro episodio di malavita, ancora più grave: il ferimento di Marco Zanga, 30enne già conosciuto dalle forze dell’ordine che il 7 novembre scorso si è presentato alla struttura sanitaria della Pignasecca per la ferita a una gamba. Le indagini, condotte dai poliziotti della “Omicidi” della Squadra mobile della questura di via Medina, sono tuttora in corso e punterebbero a una vendetta per un litigio avvenuto in precedenza: giorni oppure ore prima.
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