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Il clan Giannelli rialza la testa, patto coi ras di Chiaia

Il clan Giannelli rialza la testa, patto coi ras di Chiaia

Il gruppo di Cavalleggeri si ricompatta e punta alla “piazze” della Torretta. Accordo con i Piciocchi-Innocenti, nella zona sono ora attivi ben tre cartelli

NAPOLI. Schiacciato dai numerosi arresti e dall’ergastolo recentemente incassato dal suo uomo di punta, il clan Giannelli sembrava essere definitivamente uscito dai radar di Malanapoli. Nel perenne rimescolamento degli assetti criminali della periferia ovest la cosca con base in via Diocleziano avrebbe invece trovato nuovo vigore e, soprattutto, stretto nuove alleanze.

Grazie ad alcuni “luogotenenti” ancora a piede libero il gruppo del boss Alessandro Giannelli, attualmente detenuto, è infatti tornato non soltanto a farsi largo tra gli affari criminali di Cavalleggieri D’Aosta, Bagnoli e Fuorigrotta, ma starebbe addirittura tentanto l’espansione in alcune zone confinanti: in particolare tra i vicoli dei quartieri Chiaia e San Ferdinando. La preoccupante indiscrezione è stata raccolta negli ultimi giorni dagli investigatori antimafia che monitorano i gruppi di mala della periferia occidentale ed è emersa grazie ad alcuni voci confidenziali raccolte sul territorio.

Al momento i contorni della vicenda sono ancora in larga parte da definire, ma stando a quanto fin qui emerso alcune nuove leve del clan Giannelli avrebbero stretto un inedito accordo con un gruppo di spacciatori che viene provvisoriamente definito “Piciocchi-Innocenti”. Si tratterebbe dunque di un cartello autonomo rispetto ai due che oggi spadroneggiano alla Torretta, cioè i Frizziero-PiccirilloCirella e gli Strazzullo appoggiati da una paranza di giovani mianesi.

Il perno dell’alleanza, neanche a dirlo, sarebbe incentrato sullo smercio di stupefacenti e alcune delle “piazze” messe in piedi sarebbero state collocate nei pressi di vico Vasto a Chiaia, non distante dalla Torretta. Intanto proprio trai i vicoli a ridosso della riviera di Chiaia la tensione resta ancora oltre i limiti di guardia, soprattutto dopo i recentissimi fatti si cronaca. La polizia sta lavorando incessantemente per risalire ai responsabili dell’agguato ai danni di Massimo Laviano “terremoto”, l’agguato fallito per la pistola inceppata contro un uomo dei Cirella e delle due stese compiute nei pressi delle case di Vincenzo Strazzullo e di Alvino Frizziero.

Tra i vicoli della Torretta di Chiaia, però, il clima è tutt’altro che tranquillo e tra gli esponenti dei due cartelli rivali la preoccupazione è sempre più palpabile. Tanto che, stando almeno a quanto emerso da alcuni rumors del territorio, proprio il capozona Alvino Frizziero si sarebbe temporaneamente allontanato dal quartiere, temendo forse ulteriori ripercussioni sulla propria sicurezza. A rendere lo scenario ancora più nebuloso ci pensa poi un’ulteriore fibrillazione, riportata dal nostro giornale nei giorni scorsi: la spaccatura creatasi all’interno del gruppo Cirella, con alcuni giovani rampolli che avrebbero deciso di rompere anzitempo la nuova alleanza con i Frizziero-Piccirillo per riavvicinarsi agli Strazzullo. Un quadro che preoccupa gli investigatori, impegnati h24 su due fronti: acquisire più informazioni possibili dal territorio e impedire con una presenza più nutrita il verificarsi di episodi di sangue.

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