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Manovra bocciata dai medici napoletani

Manovra bocciata dai medici napoletani

NAPOLI. I medici napoletani bocciano la legge di Bilancio. Appena approvata dal Consiglio dei ministri, la Manovra del Governo di Giorgia Meloni viene letteralmente investita da un diluvio di critiche. I camici bianchi speravano in una boccata d’ossigeno per la sanità pubblica partenopea e campana ma - affermano - stando alle cifre stanziate così non è stato.

«SOLDI SOLO PER COPRIRE IL CARO BOLLETTE». A dare fuoco alle polveri è il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, che non usa mezzi termini per dire ciò che pensa: «E una Manovra sanitaria farlocca». Un giudizio durissimo, figlio dei conti fatti sulle risorse: dei 2 miliardi stanziati dal Governo ben 1,5 serviranno per fronteggiare il caro bollette in ospedali e strutture sanitarie, di conseguenza si tratta di soldi che serviranno «esclusivamente per coprire il caro energia e i costi dell’inflazione», e dunque a mantenere la sanità agli stessi livelli degli anni precedenti, senza passi in avanti.

«IL PARLAMENTO CAMBI LA MANOVRA». Il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, accusa: «Ormai la sanità sta di nuovo diventando un bancomat da cui prelevare esclusivamente». Di qui l’appello ai parlamentari affinché si impegnino per cambiare la Manovra, dirottando maggiori fondi alla sanità: «Speriamo che il Parlamento, non il Governo, sia attento ai nostri bisogni, che non ci siano persone sorde e cieche», chiosa Zuccarelli.

CAMPANIA, L’ALLARME DELLO SMI. Parole che fanno il paio con quelle ancora più allarmate di Luigi Di Lucia, segretario regionale della Campania del sindacato dei medici Smi: «Le dichiarazioni del governatore campano, Vincenzo De Luca, sulla possibilità che, a causa della riduzione delle risorse previste dalla legge di Bilancio, nella nostra regione siano a rischio le prestazioni legate alla medicina territoriale, la realizzazione delle nuove case di comunità, unitamente alla possibilità di non poter impiegare personale nuovo nei reparti di Pronto soccorso, ci lascia basiti», denuncia Di Lucia.

«CONDIZIONI ALLARMANTI». Il sindacato ricorda che la sanità e la medicina in Campania «sono in condizioni allarmati», spiegando che per i medici di medicina generale «non si riesce ancora ad avviare il tavolo regionale per l’accordo integrativo», per non parlare di chi opera nei Pronto soccorso, «oberati da turni massacranti a causa della mancanza di organici».

DE LUCA: LINEA PRUDENTE MA NIENTE SCIPPI AL SUD. Lo stesso De Luca è tornato sulla Manovra ripetendo di apprezzare «la prudenza mostrata dal Governo nel non far saltare i conti dello Stato», ma anche con un richiamo forte sul rischio che le risorse del fondo di coesione e sviluppo - 20 miliardi di cui 5,5 destinate alla Campania - «vengano scippate al Sud» per essere redistribuite su scala nazionale.

«ABUSO D’UFFICIO, VIGLIACCHERIA DEL PD». De Luca attacca poi il suo partito, il Pd, sull’abuso d’ufficio, dopo che il Governo ha aperto alla possibilità di modificarlo per la parte che riguarda gli amministratori pubblici: «In dieci anni nessuno ha avuto il buon senso di eliminare questa figura di reato così come è configurata. Non si è fatto nulla per la vigliaccheria politica del Pd, anche quando questo partito ha espresso ministri della Giustizia».

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