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27 Novembre 2022 - 09:24
NAPOLI. Non solo il Santo Patrono, ma simbolo stesso di Napoli che si identifica in lui. Motivo sufficiente per chiedere all’Unesco che San Gennaro, insieme al culto e alla devozione che l’accompagnano, diventi patrimonio immateriale dell’umanità. La Chiesa di Napoli, con l’Università Federico II, la Regione, che ha già finanziato il progetto e che nel 2018 inserì lo stesso culto nel Patrimonio Culturale Immateriale Campano, sospinti dalla città, chiedono l’apertura del percorso del riconoscimento presso l’Unesco del “Culto e devozione di San Gennaro a Napoli e nel Mondo’’. Ieri, nel Complesso Monumentale di Donnaregina, l’iniziativa per il lancio ufficiale della candidatura alla presenza dell’Arcivescovo Mimmo Battaglia, del cardinale emerito Crescenzio Sepe e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Presenti anche Clemente Mastella, sindaco di Benevento città nella quale San Gennaro nacque e Luigi Manzoni, primo cittadino di Pozzuoli luogo dove invece il santo fu ucciso e il rettore della Federico II, Matteo Lorito. Per l’occasione, presentato anche il volume, edito da Elio De Rosa, che raccoglie più di trenta contributi scientifici sulla figura di San Gennaro. La richiesta per il riconoscimento Unesco dovrà passare anche per il Ministero per i Beni Culturali, pronto a fare la propria parte. «Presentiamo la candidatura di tutto ciò che si muove attorno a San Gennaro: la cultura napoletana, il costume napoletano, la devozione – afferma monsignor Adolfo Russo, presidente del Comitato Promotore e direttore del Museo Diocesano- L’identità dei napoletani si è costruita attorno a questa figura e i napoletani sentono che è uno di famiglia portandolo in tutto in mondo». Proiettato, nel corso dello stesso evento di ieri, anche il filmato realizzato dalla giornalista Rai Cecilia Donadio dal titolo “San Gennaro nel mondo, testimonianza e immagini’’ oggetto di qualche mugugno tra i partecipanti per la presenza nel girato dello scrittore Roberto Saviano mentre non figurava uno dei promotori della candidatura del Santo a patrimonio immateriale Unesco: il cardinale emerito Crescenzio Sepe. L’ex guida della chiesa di Napoli dal canto suo dice: «Secondo alcune statistiche il culto di San Gennaro arriva sino a 20 milioni nel mondo e non si tratta solo di credenti ma anche di laici». Per Marino Niola antropologo e docente di Antropologia dei Simboli all’Università Suor Orsola Benincasa, «il grande acquisto di questa candidatura è il riconoscimento di Napoli». Parole che toccano diversi aspetti del santo patrono di Napoli quelle di don Mimmo Battaglia. «San Gennaro rappresenta la risonanza culturale e popolare a Napoli e nel mondo, la millenaria vicenda di Napoli e del popolo campano scorre in noi attraverso il suo sangue in cui – prosegue Battaglia ricordando la guida di San Gennaro anche nelle Quattro Giornate di Napoli con la liberazione del popolo dal nazifascismo - i napoletani hanno visto negli anni il proprio sangue speso per una lotta di società giusta ed equa, un sangue sparso nella storia qui contro le barbarie e la criminalità organizzata». Gennaro Sangiuliano, ministro della cultura battezzato proprio al Duomo di Napoli promette di impegnarsi nel far in modo che la richiesta del riconoscimento Unesco possa tramutarsi in realtà. Secondo l’ex direttore del Tg2 «il culto di San Gennaro non è solo un fenomeno locale ma appartiene all’umanità, è un'entità che in tutto il mondo si è fatta ascoltare, quindi mettiamo massima attenzione a questa richiesta del suo ingresso nel patrimonio dell'Unesco».
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