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Stesa a Cavalleggeri, il bersaglio era la casa di Pugliese

Stesa a Cavalleggeri, il bersaglio era la casa di Pugliese

Ricostruiti la dinamica e il presunto obiettivo dei pistoleri di sabato sera. Gli investigatori seguono più di una pista, compresa la guerriglia tra i Giannelli e gli Esposito

NAPOLI. La “stesa” di sabato sera, a meno di clamorosi errori di mira di chi ha sparato, aveva un obiettivo preciso: Enzo Pugliese, 23enne napoletano già conosciuto dalle forze dell’ordine ma senza legami organici con clan di camorra. I pistoleri entrati in azione poco prima della mezzanotte hanno mirato contro la sua abitazione, al primo piano di una palazzina in via Marco Polo centrando una balconata. Nessuno è rimasto ferito e sul grave episodio stanno indagando i poliziotti del commissariato San Paolo seguendo più di una pista: un’intimidazione collegabile alla guerra tra i Gianelli di Cavalleggeri e gli Esposito di Bagnoli, una vicenda che riguarda soltanto il giovane preso di mira o addirittura una connessione con i contrasti in seno alla malavita di Fuorigrotta. Ecco perché l’attenzione degli investigatori è concentrata, come del resto sempre in casi del genere, sulla vita e le amicizie del bersaglio del raid.

A dare l’allarme l’altro ieri sera è stato un uomo, presumibilmente residente in zona, che ha chiamato il 113. “Correte, stanno sparando”. La segnalazione era veritiera ed è bastata la prima occhiata ai poliziotti delle Volanti Upg e del commissariato San Paolo per rendersene conto. A terra nel cortile dell’edificio c’erano alcuni bossoli e le espressioni delle persone affacciate a balconi e finestre erano spaventate. La Scientifica, accorsa nel frattempo, ha repertato i residui di 4 proiettili calibro 45 “Winchester” a conferma dell’accaduto. Nessuno è rimasto ferito, anche perché i colpi hanno centrato l’esterno della palazzina né, a quanto sembra nonostante la presunta assenza di testimoni oculari, c’erano in quel momento persone ferme o in cammino nei dintorni.

Le indagini, condotte dal commissariato San Paolo guidato dal dirigente Paolo Esposito, sono partite immediatamente e non appaiono facile. Primo perché Enzo Pugliese, anche per la giovane età, non è conosciuto al punto tale da poter essere considerato vicino a questo o a quell’altro personaggio di spicco del quartiere. Poi perché Cavalleggeri è al centro da un paio di mesi di una guerriglia tra i gruppi Giannelli ed Esposito (fondato dal ras Massimiliano “o’ scognato” e la “stesa” dell’altro ieri sera potrebbe non essere una coincidenza, anche se elementi concreti per affermarlo per ora non ci sarebbero. Inoltre, altro caso strano, quattro notti fa si sarebbe verificata nella stessa strada un’esplosione non meglio ricostruita dalle forze dell’ordine. A Napoli, dopo la tregua estiva, i contrasti tra i clan sono ricominciati soprattutto a suon di sparatorie. Quattro focolai di tensione allarmano gli investigatori, soprattutto perché l’escalation di violenza criminale sembra inarrestabile e sono aumentati gli omicidi in rapporto alle statistiche dell’anno scorso. Miano, Ponticelli, Soccavo con il Rione Traiano, Fuorigrotta e Pianura le zone al momento considerate maggiormente a rischio.

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