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01 Dicembre 2022 - 09:21
NAPOLI. La buona notizia è la riapertura dei parchi dopo il controllo delle alberature. Quella cattiva è che, nonostante gli interventi di manutenzione predisposti, il Comune potrebbe essere nuovamente costretto a disporre lo stop all’utenza per l’arrivo di altre piogge nel prossimo fine settimana. Tranquillità e ansia più o meno indotta e giustificata: è su questo doppio viale che, potremmo dire, si muove ad oggi il destino dei parchi della città. I residenti dei diversi territori reclamano a giusta ragione la possibilità di poter usufruire degli spazi verdi, non così diffusi al dire il vero. Ma dall’altro, le autorità devono fare i conti con il tema sicurezza divenuto ancora più attuale dopo la tragedia dell’isola di Ischia. In città il Virgiliano a Posillipo, la Villa Comunale alla Riviera di Chiaia, ma anche il parco Re Ladislao di via Cardinale Seripando, il parco Massimo Troisi a San Giovanni a Teduccio, il Ciro Esposito a Scampia sono stati chiusi dall’ufficio Servizio Verde del Comune, diretto da Teresa Bastia, quando imperversò anche su Napoli la tempesta. Ora la riapertura, in bilico però visto che si avvicina di nuovo il maltempo. «Al Virgiliano e alla Villa Comunale si sono verificati i problemi maggiori, che abbiamo affrontato con opere di manutenzione e messa in sicurezza degli alberi. Continueremo in questa direzione, sebbene il personale a disposizione sia esiguo» afferma l’assessore al Verde Vincenzo Santagada (nella foto con alcuni giardinieri) ricordando l’impegno manutentivo delle Coop 25 giugno, Primavera 3 e anche di Napoli Servizi oltre agli operai del centro logistico di Soccavo nel quale prestano servizio anche i percettori del reddito di cittadinanza. L’assessore Santagada ha puntato in questo anno, per informare i cittadini, sulla mappa geolocalizzata grazie alla quale in tempo reale possono vedersi i progressi nelle azioni manutentive del verde in città. Da gennaio ad oggi sono oltre 320 gli interventi eseguiti, così come ricordano dall’assessorato. Ma il problema è complesso, va oltre il semplice arrivo di nuovi fondi o nuovo personale che da Palazzo San Giacomo comunque si attendono per l’anno venturo: riguarda, in buona sostanza, il rapporto che ogni buon cittadino deve avere con il verde. A ricordarcelo è il manager ambientale, esperto di riforestazione e presidente di Gea ets Roberto Braibanti. «Non siamo abituati a capire gli alberi che hanno circa 400 milioni di anni di evoluzione, noi umani solo 20mila come Sapiens» afferma Braibanti che fa un preciso riferimento alla città di Napoli. «Nella popolazione e quindi nella politica il grado di importanza del tema è un po’ bassino. Napoli è relegata nei bassifondi della classifica nazionale del verde pubblico. Il vero punto che deve passare è che l’albero, oltre alla bellezza che ti dà, evidente ma meno importante, ha una funzione ecosistemica; fanno per noi un lavoro gratis producendo ossigeno e assorbendo C02 e le polveri sottili che sono cancerogene. Quando si tagliano gli alberi ci si sta castrando – dice ancora Braibanti - perché eliminiamo le foglie che ci proteggono dalle polveri sottili, che a quel punto respiriamo noi. Inoltre, le radici evitano di far franare il terreno e filtrano l’acqua che arriva pulita alla falda».
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