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Patto tra Giuliano e Mazzarella, l’ex boss svela i nuovi capiclan

Patto tra Giuliano e Mazzarella, l’ex boss svela i nuovi capiclan

L’ex killer Salvatore “’o russo”: «Un summit al Borgo e ci siamo divisi le zone. Noi fornivamo mozzarella, pane e farina. Ecco tutti i nomi»

NAPOLI. Sulle scrivanie degli inquirenti antimafia c’è una nuova, interminabile sfilza di nomi cerchiati in rosso: si tratta dell’intero ponte di comando della camorra del centro storico di Napoli e a firmare il pesante atto di accusa è l’ex boss di Forcella Salvatore Giuliano “’o russo”, da due anni gettatosi tra le fila dei collaboratori di giustizia. Tra l’altro proprio le dichiarazioni del 38enne killer dell’innocente Annalisa Durante hanno contribuito in maniera determinante all’emissione del decreto di fermo che pochi giorni fa ha portato alla cattura dei ras Michele Mazzarella, Ciro Mazzarella e Salvatore Barile. Per il primo e il terzo ieri pomeriggio il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre per il secondo la decisione è ancora pendente innanzi al tribunale di Pisa, località in cui il 51enne è stato bloccato. Tornando invece ai verbali di Salvatore Giuliano, vero e proprio pilastro delle 418 pagine del provvedimento cautelare emesso ieri, l’ex ras ha innanzitutto rivelato l’esistenza di un clamoroso accorso tra il suo clan e gli eterni rivali della famiglia Mazzarella, un asse nato nel 2019, dopo la sua scarcerazione: «Quando bloccammo gli appartamenti - ha messo a verbale il 15 giugno 2021 - i Ferraiuolo si rivolsero ai Mazzarella e in particolare a Salvare Barile, Michele Mazzarella era ancora detenuto, i quali a loro volta, poiché non c’erano ancora rapporti tra noi, si rivolsero ai Contini. Fu organizzato un incontro al Borgo da tale Zezzella, esponente dei Contini e responsabile del Borgo Sant’Antonio Abate, presso un garage dei Bastone. Incontro al quale partecipammo io, Ciro Giuliano, Alessio Vicorito e Gennaro Imparato per il nostro gruppo; Patrizio, responsabile dei Mazzarella per San Giorio e Alberto, cugino di Barile e Michele Mazzarella; Massimo e Gaetano Ferraiuolo. Ciò avvenne nell’aprile-maggio 2020, appena rientrato a Forcella». Al summit avrebbe dunque preso parte l’intero gotha della malavita dei quartieri Vicaria, San Lorenzo e non solo. A quell’incontro, poi andato a buon fine in merito alla spartizione delle attività illecite, ne fece poi seguito un altro: «Successivamente ho avuto un incontro con Salvatore Barile, Patrizio e forse anche Alberto; avvenne a Forcella sul terrazzo di un palazzo di vico dei Carbonari. Io ero in compagnia di Alessio Vicorito e Gennaro Imparato. Qui sono iniziati i rapporti per la gestione degli affari tra i Giuliano e i Mazzarella, sebbene entrambi andassimo con i piedi di piombo... Ci accordammo nel senso che noi Giuliano saremmo entrati nelle attività legali nei quartieri controllati dai Mazzarella (settore della vendita della mozzarella, del pane e della farina) e avremmo diviso i profitti a metà in quanto noi ci saremmo occupati materialmente delle forniture». A questo punto l’ex boss di Forcella affida ai pm un lungo elenco di nuovi boss e affiliati: «Attualmente il clan Mazzarella, retto da Salvatore Barile e Michele Mazzarella è articolato per responsabili di zona. A San Gaetano i responsabili sono Emanuele Amoroso, Antonio Bonavolta, Stefano Capuano e Salvatore Marino. A San Giorgio c’è Patrizio; a Portici c’è Cipolla attualmente detenuto; a San Sebastiano c’è Giacomino, di recente uscito dal carcere. Nella zona del Mercato c’è Ciro Mazzarella, figlio di Gennaro; nella zona ‘ncopp e mura ci sono i Papi, Pino ed Elio; alle Case Nuove, Lulù Caldarelli e Rocco detto “burdello” e un altro soggetto di cui non ricordo il nome; alla Maddalena ci sono i Ferraiuolo; nella zona di San Giovanni c’è Tobia e lo Scorpione; al rione Villa c’è il genero di Salvatore D’Amico “il pirata”, che si chiama Gesualdo. A Sant’Erasmo c’è direttamente Salvatore Barile, questa è diventata la sua casa a seguito della caccia di “’o menuzzo” (Carmine Montescuro, ndr). Salvatore Barile al Connolo (rione Sant’Alfonso, ndr) ci abita solo in quanto nella zona ci sono i Soricilli che appartengono ai Contini. Da quando io e Barile abbiamo fatto il discorso i nostri rapporti sono stati quotidiani; avevamo un telefono dedicato per parlare tra noi, sequestrato dalla Mobile all’atto del mio arresto... era lui a procurarli».

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