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Real Albergo dei Poveri: progetto a lungo termine

Real Albergo dei Poveri: progetto a lungo termine

NAPOLI. Il progetto della ristrutturazione e trasformazione dell’Albergo dei Poveri a Napoli «ha una visione che guarda alla rivisitazione moderna delle motivazioni per cui è stato costruito. Pensiamo a una grande fabbrica di promozione dei giovani, alla creatività a all’alta formazione, alla conoscenza, alla lettura, alle attività sia culturali che di economia». Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in un incontro che si è tenuto ieri proprio nell’Albergo dei Poveri in piazza Carlo III, l’enorme edificio costruito nel 1749 e poi abbandonato dopo il terremoto del 1980 per il quale mostrò segni di grandi danni. Oggi l’edificio è al centro del programma di Napoli con il Pnrr, che mette sul tavolo 10 milioni di euro per il suo recupero. «Il nostro obiettivo generale sull’Albergo dei Poveri - ha detto Manfredi - è molto lungo ma nelle more della realizzazione mettiamo ora al meglio alcuni spazi del piano terra accessibili dalla strada per avere usi temporanei entro la fine del 2023. Abbiamo già fatto una manifestazione d'interesse per attività collettive, creative, workshop, con partecipazione significativa del quartiere e della comunità napoletana». «La cosa importante - ha evidenziato Ricky Burdett, docente di Urban Studies alla London School of Economics - è che ci sia un cambiamento di approccio. La prima idea è di fare un intervento in modo incrementale, il secondo è avere una serie di attività sia permanenti che temporanee che cambino il modo in cui l’edificio entra nella città. Il mio coinvolgimento ufficiale parte dall’estate scorsa. Il mio ruolo non è quello di arrivare e risolvere il problema, ma lavorare con chi sta pensando al futuro della struttura e con chi vive nella zona. Questo palazzo non è stato goduto dai cittadini come meritava, questo cambierà. L’edificio va fatto rivivere usando il suo Dna naturale e va aperto alla città. Per portare avanti un progetto di questo tipo - ha concluso - ci vuole una visione politica, i fondi del Pnrr aiutano, ma vanno spesi in modo intelligente e incrementale». L’Albergo dei Poveri però non può essere visto scevra dalla sua allocazione e per questo «in piazza Carlo III aprirà anche la stazione della Linea 10 della metropolitana, che collegherà questo luogo al resto di Napoli e ai Comuni della provincia. La piazza e l’Albergo dei Poveri saranno un nuovo luogo della città, un luogo di vita con prospettive, con istituzioni permanenti nel palazzo, considerando anche la sua posizione sulla piazza e che sarà aperto, non dico 24 ore al giorno, 16 me ne bastano» ha aggiunto Manfredi prospettando un’immagine univoca di luogo e sito. Il mega-edifixio in piazza Carlo III risalente al 1749 «Lavoriamo per migliorare piazza Carlo III e questa area di città - ha detto Manfredi - che potrà avere una nuova animazione e poi pensiamo anche al rapporto con l’Orto Botanico che confina con l'Albergo dei Poveri e sarà collegato. Questo luogo ha anche una dimensione internazionale e quindi arriveranno pure interessi da altre parti d'Italia e dall'estero ma noi per ora portiamo le esperienze napoletane in un edificio che ha una sua rappresentatività nell'immaginario di Napoli. Ora dobbiamo interpretare quello spirito». Manfredi ha spiegato che l'Albergo dei Poveri funzionerà anche di sera: «Ci immaginiamo - ha detto - che ci sia anche spazio per l’intrattenimento e per il cibo, facendo un discorso culturale con aree che consentono di vivere questi spazi all'interno e all'esterno».

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