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16 Dicembre 2022 - 08:55
I militari della compagnia dei carabinieri di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione, stamattina a Gragnano ad un'ordinanza di applicazione di misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della locale procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, nei confronti di cinque indagati a vario titolo per atti persecutori e rapina.
Dalle indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Gragnano e coordinate dalla procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, è emerso che un ragazzo di 14 anni di Gragnano aveva subito, nel corso degli ultimi tre anni, una serie di atti persecutori.
Secondo l'accusa a porli in essere sarebbero stati i 5 indagati, di età compresa fra i 15 e i 18 anni, destinatari delle misure: l'unico 18enne presente tra i cinque indagati era minorenne all'epoca dei fatti. Le vessazioni sarebbero, secondo le indagini dei carabinieri, sfociate anche in una violenta aggressione fisica avvenuta nel settembre scorso nella quale la vittima ha riportato lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
Secondo la ricostruzione investigativa, la vittima sarebbe stata costretta a cambiare scuola nell'anno scolastico in corso e, durante la frequenza del terzo anno di scuola media inferiore, avrebbe addirittura esternato la volontà di togliersi la vita. Nelle indagini il cerchio si è stretto a carico di tre destinatari dell'odierna misura cautelare e di un quarto soggetto non imputabile poiché minore di 14 anni per la rapina di un coltellino multiuso, avvenuta ad aprile scorso.
Secondo quanto riferiscono i carabinieri in una nota, il giovane 14enne avrebbe infine subito sin dalle scuole elementari numerosi atti di bullismo da parte di un coetaneo, non destinatario dell'odierna misura cautelare poiché all'epoca dei fatti aveva meno di 14 anni e quindi non imputabile. Secondo quanto fanno sapere i carabinieri due degli odierni destinatari di misura cautelare sono altresì indagati nell'ambito del procedimento penale riguardante il suicidio del 13enne Alessandro Cascone, avvenuto proprio a Gragnano lo scorso 1 settembre. Al termine delle formalità di rito gli indagati sono stati sottoposti alla misura del collocamento in comunità.
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