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21 Dicembre 2022 - 09:47
Sono cambiati gli equilibri criminali nella zona di Forcella dopo il ritorno in campo dei Mazzarella
NAPOLI. Massimo Ferraiuolo alias “Mortadella” contro Domenico De Martino detto “Caciotta”: la storia di una “stesa” che ha cambiato gli equilibri a Forcella. Il primo, fratello del più noto ex boss Maurizio, attaccò il secondo, appoggiato da una parte dei Giuliano e dai Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli, convincendo così Ciro Mazzarella a nominarlo suo referente alla Maddalena.
Tutto ricostruito grazie a una microspia piazzata in maniera strategica a casa del ras allora scarcerato da poco. Cosicché lo storico quartiere cambiò nuovamente clan predominante, anche se le attività illecite continuarono pure sull’altro versante. Massimo Ferraiuolo (secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori e ferma restando la presunzione d’innocenza dell’indagato fino all’eventuale condanna definitiva) si mise in moto appena tornò in libertà. Tant’è vero che 6 giorni dopo, il 9 marzo 2018, si verificò la “stesa” in vico Croce Sant’Agostino alla zecca (conosciuto come il “vico dei ferri”).
Era notte, ma le immagini della videosorveglianza inquadrarono un uomo che usciva dal palazzo in cui abita “Mortadella” prima di dirigersi con altre persone in sella a 2 scoter verso Forcella pochi prima dell’esplosione dei colpi d’arma da fuoco. Sono state però le intercettazioni telefoniche e ambientali, una sorta di “confessione” nel caso del ras della Maddalena, a convincere l’accusa a indagarlo per detenzione e porto illegale di arma da sparo. Lo scontro con i De Martino, entrato subito nel vivo, provocò anche la risposta dei “Caciotta”, con il ferimento di Armando Tubelli.
Lo ha confermato ai pm della Dda, che già seguivano la pista, il pentito Salvatore Giuliano “o’ russ” puntando il dito contro Alessio Vicorito (da considerare estraneo ai fatti narrati fino a prova contraria). “Ciò è avvenuto”, ha messo a verbale il collaboratore di giustizia il 12 luglio 2021, “durante il periodo in cui il gruppo De Martino-Vicorito era appoggiato da Eduardo Saltalamacchia, il quale aveva mire espansionistiche sulla Maddalena. Questo tentativo determinò dei contrasti con Massimo Ferraiuolo che sfociarono nel ferimento di Tubelli, il quale pagò la vicinanza ai Ferraiuolo”.
L’agguato al 21enne avvenne nella notte del 6 giugno 2018, alle 2 e 15 circa. Il giovane fu ferito alla schiena e a una gamba. Era fermo in macchina in via Pietro Colletta quando entrarono in azione i sicari, che volevano ucciderlo a giudicare dalla dinamica: furono infatti esplosi ben 4 colpi di pistola, come confermò la polizia scientifica dopo aver repertato altrettanti bossoli calibro 9×21 vicino alle tracce di sangue. Tra i Ferraiuolo e i Saltalamacchia non scoppi ò la guerra. Un esperto ras dei Quartieri Spagnoli intervenne come mediatore e dopo essersi assicurato che “Mortadella” parlava a nome dei Mazzarella (“sono Michele Mazzarella”) si impegnò affinché il giovane ras del suo quartiere non invadesse più la Maddalena. Anche in questo caso lo ha “confessato”, parlando con un fedelissimo e senza immaginare che ci fosse una microspia a registrarlo, il fratello di Maurizio.
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