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21 Dicembre 2022 - 12:20
ARZANO. Ditta chiusa per mafia dal 2020 continua a fare i funerali, omissioni da parte degli uffici comunali. Appello al Procuratore di Napoli Rosa Volpe. La vicenda, dai contorni allarmanti vede protagonista una società funebre con sede a Casoria e titolo abilitativo esibito rilasciato dal comune di Sirignano nell’avellinese, risultato anche questo scaduto a marzo dello stesso anno ma che la stessa impresa ha utilizzato per operare nei comuni di Arzano, Casoria e Casavatore. Il Provvedimento interdittivo era stato emanato a seguito di segnalazione degli uomini della Polizia locale che avevano avviato una serie di accertamenti riattualizzati proprio nei mesi scorsi. La ditta funebre, però, oltre ad esercitare ancora tranquillamente le proprie attività, risulterebbe iscritta alla camera di commercio esclusivamente come società di pulizie e servizi ma nonostante ciò, avrebbe effettuato funerali tutti “regolarmente” autorizzati fino a qualche giorno fa dagli ufficiali di stato civile dei tre comuni nonostante il regolamento di polizia mortuaria prevede la revisione annuale del titolo abilitativo e il controllo dei requisiti in capo agli stessi comuni. Proprio sulle gestione delle pompe funebri ad agosto di quest’anno, ad Arzano, i carabinieri avevano scoperto il rilascio di false attestazioni, certificazioni Antimafia e gli omessi controlli per un’altra agenzia funebre. Indagini che hanno generato un terremoto giudiziario in Comune, con l’emissione di emessi 7 avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico di funzionari, ex dirigenti comunali, vigili urbani e soggetti legati al clan Ferone, accusati a vario titolo dei reati di falso ideologico e in atto pubblico in concorso, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, abuso e omissione in atti d'ufficio.
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