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21 Dicembre 2022 - 12:49
A Napoli molti bambini non hanno eseguito le vaccinazioni pediatriche obbligatorie: per questo l'Asl Napoli 1 Centro rivolge un appello alle famiglie a rivolgersi al più presto ai centri vaccinali. In questi giorni l'azienda sanitaria locale del capoluogo campano ha avviato un "attento censimento nell'anagrafe vaccinale dei bambini nati nel 2020, con l'obiettivo - fa sapere l'Asl - di verificare eventuali inadempimenti rispetto alle vaccinazioni obbligatorie per legge previste nei primi 24 mesi di vita. Già dai primi riscontri è evidente che ad oggi sono molti i bambini nati nel 2020 che non hanno completato il ciclo dell'esavalente anti Difto-Tetano-Pertosse-Polio-Haemophilus Influenzae tipo bEpatite B (3 dosi entro 2 anni di età) o che non hanno eseguito la vaccinazione anti morbillo-rosoliaparotite (1 dose entro 2 anni di età) o, ancora, privi della copertura anti varicella (1 dose entro 2 anni di età)".
Il dg dell'Asl Ciro Verdoliva ha fornito i numeri della situazione: sono oltre mille i bambini a Napoli, nati dal 2020 in poi, non vaccinati contro la varicella, 810 i non vaccinati contro morbillo, rosolia e parotite e 777 i non vaccinati contro tetano, pertosse, polio e altre malattie. "Sono troppi - ha detto Verdoliva -. Voglio lanciare un forte appello ai genitori di tutti i bimbi interessati a rivolgersi al più presto ai centri vaccinali per eseguire le vaccinazioni mancanti. Voglio ricordare che si tratta di una prevenzione primaria dedicata alla salute dei più piccoli ed è un adempimento obbligatorio. Le vaccinazioni sono indispensabili per chiedere l'iscrizione alle scuole dell'infanzia". "L'importanza dei vaccini - ha aggiunto il direttore generale dell'Asl - è chiara, concreta, ci pare assurdo che ci siano persone che mettono a rischio la salute propria e degli altri a volte per banalità. Alcuni addirittura, sull'esavalente, non completano il ciclo con la terza dose, avendo fatto le prime due. È assurdo ma accade. Faremo delle aperture straordinarie dei centri vaccinali. Ognuno può, negli orari e nei giorni dedicati, completare i cicli. Si rivolga con fiducia alle nostre strutture, ci faccia capire cosa li preoccupa, perché non adempiono a questo obbligo. I nostri medici verificheranno lo stato di salute del bambino e decideranno come procedere. Il mio è un grido di allarme, anche per fare cultura sanitaria".
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