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30 Dicembre 2022 - 09:08
NAPOLI. Forse i tempi non erano ancora maturi per poter parlare di scissione, ma qualcosa all’interno di uno dei clan più potenti di Napoli sembrava davvero essersi incrinato in modo irreparabile. Protagonisti dello scontro al vertice i cugini boss Michele Mazzarella e Ciro Mazzarella, con il secondo messo - di fatto - all’angolo in quanto sospettato dalla sponda con base al rione Luzzatti di essere troppo remissivo nei confronti degli eterni rivali del clan Contini: uno sgarro imperdonabile, che aveva spinto il 44enne Michele a estromettere il parente dalle decisioni importanti. La tensione tra il ras di Poggioreale e quello del Mercato non è per fortuna mai definitivamente divampata, in quanto poche settimane fa un blitz della polizia ha di fatto disarticolato la cupola della cosca: in manette, infatti, erano finiti entrambi, insieme all’altro cugino capozona, Salvatore Barile. Che tra i due non corresse buon sangue gli investigatori l’hanno capito grazie a una fitta attività di intercettazione ambientale, effettuata soprattutto in casa di Ciro Mazzarella, ma anche grazie alle scottanti dichiarazioni rese dall’ex boss di Forcella, Salvatore Giuliano “’o russo”. Il super pentito, nel corso dell’interrogatorio al quale è stato sottoposto il 19 ottobre 2021, ha infatti rivelato alcune interessanti circostanze: «Posso dire che fino a Natale 2020 i rapporti tra i due (Michele e Ciro Mazzarella, ndr) erano normali sia sotto il profilo personale che per quanto riguarda gli affari illeciti. Ciro Mazzarella ha sempre gestito la zona del quartiere Mercato e del Lavinaio, occupandosi delle attività illecite su quel territorio. Prendeva poi la droga da Salvatore Barile per la distribuzione alle piazze in quel quartiere. Una quota del ricavato delle piazze di spaccio del Mercato andava poi a Michele Mazzarella tramite Salvatore Barile». Un sistema di “vasi comunicanti”, rimasto in equilibrio per diverso tempo. Poi, però, qualcosa è andato storto: «C’è stata - ha spiegato l’ex ras - quella questione insorta con il clan Contini in relazione all’attività di un contrabbandiere di sigarette, tale Diego Pezzella (accusato di un aver scaricato un carico al “Buvero” senza il consenso del clan di riferimento, ndr). Da quel momento, poiché Ciro Mazzarella è intervenuto nella questione prendendo la parte del clan Contini, Michele Mazzarella ha deciso che non potesse parlare più per conto del clan. Ciò è stato deciso a tavola nell’immediatezza. Nel momento in cui Ciro Mazzarella si è schierato con i Contini contro noi Giuliano, Michele Mazzarella, che ha sempre considerato i Contini suoi nemici e che li attaccherebbe in ogni momento per qualsiasi ragione, non ci è passato sopra». Lo stesso ras del Mercato non aveva comunque più grande stima dei cugini. Intercettato il 28 marzo scorso, affermava: «Questo rimane tra noi, però la nostra riunione di oggi, la gente temerà! Perché domani mattina quando levano a sti due sbirri (il riferimento è a Michele Mazzarella e Salvatore Barile), perché sono due sbirri, confidenti e infami delle guardie, perché io non faccio niente e vivo con il panico, perché sono onesto». L’escalation era in agguato.
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