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30 Dicembre 2022 - 19:37
CASAMICCIOLA. Sono quattro le zone considerate a rischio nel territorio di Casamicciola, in seguito alla frana del 26 novembre. La nuova zonizzazione è contenuta nell'ordinanza firmata oggi, 30 dicembre 2022, dal commissario delegato per l'emergenza frana e la ricostruzione di Ischia, Giovanni Legnini. Il provvedimento recepisce uno studio sul quadro di pericolosità del territorio, redatto anche grazie alle rilevazioni satellitari del sistema Copernicus, ai sopralluoghi del personale dei vigili del fuoco e alle analisi di accademici e di professionisti in forza al sistema della Protezione civile. in forza di questi provvedimenti poco meno di 200 persone potranno far rientro nelle loro abitazioni già nelle prossime ore, mentre circa 300 abitanti del comune isolano non potranno tornare a vivere nelle proprie case, perché distrutte o gravemente danneggiate dalla frana o perché sorgono in zone ad alto rischio come quella del Celario, epicentro della disastrosa frana che lì fece 12 vittime.
Si va quindi dalla 'Zona A', soggetta a pericolosità molto elevata per la possibile invasione di colate detritiche e di massi, fino alla 'Zona D', ritenuta a elevata e confermata pericolosità per rischio indotto, rilevato nel cosiddetto 'quick triage' effettuato dai vigili del fuoco. Tra queste due aree ci sono la 'Zona B', soggetta a pericolosità molto elevata per il possibile transito di flussi idrici, anche iperconcentrati, e la 'Zona C', a invariate condizioni di pericolosità rispetto alla situazione ex ante, ovvero dove le condizioni di rischio non sono variate in seguito alla frana. La Zona A è stata suddivisa a sua volta in quattro microaree. Le prime tre (A1, A2 e A3) sono quelle totalmente interdette, dove gli edifici e i sottoservizi sono stati compromessi o presentano gravi danni legati all'evento catastrofico di fine novembre. In caso di allerta meteo, a partire dal livello giallo, anche la Zona A4 assume le stesse connotazioni delle prime tre. Nella Zona B è possibile risiedere, ma in condizioni di allerta arancione sono necessari particolari comportamenti, per esempio non sostare in auto lungo la strada e non occupare i piani bassi degli edifici. Nella Zona C, invece, non sono previsti comportamenti specifici da adottare in base ai vari tipi di allerta. Tutte le aree saranno costantemente monitorate da un sistema radar, che fornirà in tempo reale gli spostamenti nell'ordine di un millimetro di punti che potrebbero muoversi dalla traccia attuale della frana. Presentando l'ordinanza, che oltre alla zonizzazione dispone le misure di Protezione civile, di assistenza alla popolazione e i primi contributi economici per chi ha lasciato le proprie abitazioni o gli esercizi commerciali, Legnini spiega che con questo provvedimento "si può ritenere chiusa la prima fase dell'emergenza. Ringrazio i cittadini per la pazienza e il senso di responsabilità dimostrati - prosegue - e per la collaborazione futura, di cui vi sarà fortemente bisogno. Le nuove misure richiederanno collaborazione da parte di tutti, a cominciare dalle forze dell'ordine, dai volontari della protezione civile e dalle istituzioni, ma ancor prima da parte dei cittadini".
Legnini ha sottolineato che al momento non ci sono risorse per gli interventi più urgenti e che per la messa in sicurezza di Casamicciola e delle zone interessate dalla calamità naturale servono almeno 500 milioni di euro. Sempre oggi è stata emessa che l'ordinanza per l'attivazione del Cas, il contributo di autonoma sistemazione e di sistemazione in hotel per gli sfollati, con contributi alle famiglie che variano dai 400 ai 900 euro mensili, fino al rientro nelle abitazioni. Il provvedimento contempla anche i contributi una tantum che saranno concessi alle famiglie con case distrutte o inagibili (del valore di 5000 euro) e per le ripresa delle attività economiche e produttive, cui andrà un contributo di 20.000 euro.
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