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03 Gennaio 2023 - 08:28
Sarebbe stato ammazzato dal nuovo clan di Miano perché potenzialmente capace di ostacolarne l’ascesa. È più di un’ipotesi dopo quanto emerso nel corso dell’inchiesta che ha portato in carcere i componenti del gruppo di “Miano di sotto”, che ora controllerebbe anche la parte nuova del quartiere. Per gli investigatori il luogo in cui scattò l’agguato a “Linuccio ’o cecato” e il profilo della vittima ben si sposerebbero con la pista al momento più battuta per risalire a mandanti ed esecutori. Nessun nome sarebbe finora venuto fuori, ma il contesto appare chiaro a chi deve interpretare quelle vicende. Romano (suocero del giovane ras detenuto Matteo Balzano) e soci avevano conquistato secondo gli inquirenti l’intero territorio di Miano. La prova starebbe anche nell’estorsione di cui sono accusati, ai danni del titolare e dei due fratelli dipendenti di un negozio di abbigliamento sportivo a Chiaiano. Una zona che negli equilibri camorristici è sempre ricaduta in “Miano di sopra” e in altri tempi gli affiliati “di sotto” non avrebbero bussato a quattrini. Inoltre, Pasquale Angellotti stava attraversando la parte antica del quartiere quando i killer entrarono in azione. L’11 novembre scorso “’o cecato”, scarcerato da un anno circa, stava percorrendo in auto via della Liguria forse per arrivare a un appuntamento. Ecco perché gli investigatori hanno analizzato a fondo il suo cellulare alla ricerca di eventuali tracce, ma senza risultati a quanto sembrerebbe. Il 54enne cognato di Carlo Lo Russo, con più di 15 anni trascorsi in carcere, non era uno sprovveduto e se si era mosso per andare nella tana del lupo deve essersi sentito sicuro. Si vedeva in giro spesso, ma secondo gli investigatori l’agguato in quel tratto della strada stretta a senso unico, non è stato un caso. Ad attenderlo, o a seguirlo, c’erano 2 killer a bordo della Lancia Y rubata successivamente bruciata, forse con l’appoggio di uno scooter. I colpi alla testa lo hanno ucciso all’istante. Ancora oggi la pista principale continua a essere quella che conduce al clan “Miano di sotto”, con l’ipotesi che Pasquale Angellotti stesse creando un gruppo di fedelissimi in passato vicini ai Lo Russo, di cui è stato uno storico luogotenente. Mentre gli investigatori escludono completamente una possibile longa manus dell’Alleanza di Secondigliano. Lo scenario in cui è maturato l’agguato mortale comprende dunque Miano intera, ma non solo: anche Chiaiano, Marianella e Piscinola fanno gola alla camorra per i business droga ed estorsioni. Le fasi dell’agguato contro Pasquale Angellotti sono un classico della camorra. “Linuccio ’o cecato” era da solo a bordo di una Fiat 500 nera quando, approfittando del rallentamento provocato da un incrocio, sono comparsi due killer in auto. Hanno affiancato la vettura del 54enne di via Janfolla e quello seduto affianco al conducente ha estratto una pistola calibro 9 sparando a raffica. “Linuccio o’ cecato” è morto all’istante.
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