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San Giovanni a Teduccio, scuola abbandonata da oltre dieci anni

San Giovanni a Teduccio, scuola abbandonata da oltre dieci anni

Vegetazione selvaggia, degrado, con i vetri delle finestre rotti, e rischio statico. È la situazione della scuola media statale Giotto-Monti di via Bernardino Martirano. Qualche mese fa il presidente della commissione Ambiente, Daniele Simonetti, segnalò l’incuria nella quale versa la struttura.

L’ALLOCAZIONE DELL’INCUBATORE DI IMPRESA. E anche i cittadini da tempo, ormai, non fanno altro che denunciare lo stato di abbandono del complesso al terzo piano del quale, nell’ala orientale, è allocato il Csi, un Incubatore di impresa, che è essenzialmente uno spazio realizzato dal Comune di Napoli, grazie al finanziamento del ministero dello Sviluppo Economico, dedicato allo start–up di imprese innovative con elevato potenziale commerciale. Il Centro può offrire alle imprese che vi afferiscono spazi attrezzati, servizi di consulenza specialistica e di formazione. Lo stesso Csi è anche promotore di un network territoriale, con momenti di incontro e confronto tra imprese, istituzioni, associazioni e chiunque abbia a cuore il tema dello sviluppo imprenditoriale.

IL DISAGIO DEGLI STUDENTI. Ma a dominare, nel corso degli anni, è stato, e lo è ancora. il disagio per gli studenti, costretti da quasi tre lustri al trasferimento forzato in un plesso vicino all’Ipia “Petriccione” al corso San Giovanni a Teduccio, ai confini con Portici. Una storia che parte da lontano, quando con la legge Falcucci venne stanziati un milione e 250mila euro per ristrutturare la scuola media statale. Nel 2001 i lavori furono interrotti per problemi strutturali dovuti alla vulnerabilità sismica. Una decina di anni fa la commissione Scuola del Comune di Napoli effettuò un sopralluogo nella struttura riscontrando una situazione di degrado soprattutto per le suppellettili. Per questo motivo, assessorati competenti e gli uffici dell’amministrazione comunale furono sollecitati a dare risposte. Che al momento non ci sono state. E intanto le cose continuano a peggiorare, con i conseguenti rischi per chi si trova a operare nella zona.

IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI. E così la cosiddetta “cittadella scolastica” di via Bernardino Martino, importante punto di ritrovo culturale, finisce per restare in una situazione di particolare difficoltà, senza che i cittadini vedano la concretezza di un intervento che metta in sicurezza la struttura e pianifichi il suo recupero. Particolarmente attive, in questo senso, sono anche le associazione territoriali che da tempo mantengono alta l’attenzione della politica sulle condizioni dell’area.

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