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07 Gennaio 2023 - 09:37
Venti di faida a Chiaia, dietro il blitz alcuni esponenti dei Fioretti-Strazzullo. Scontro per le forniture alle basi di spaccio, raid contro un uomo dei Piccirillo
NAPOLI. L’anno nuovo non sembra proprio aver riportato a più miti consigli le giovani e vecchie leve della mala di Chiaia. Dopo l’escalation di stese e agguati registrata a novembre, di cui il “Roma” aveva fornito un puntuale resoconto, la tensione è tornata improvvisamente a salire negli ultimi giorni. Il teatro dello scontro sono stati ancora una volta i vicoli della Torretta, dove alcuni esponenti dei gruppi Fioretti e Piccirillo sono arrivati ai ferri corti, oltre che allo scontro fisico.
Questioni di droga, stando alle indiscrezioni raccolte dal nostro giornale, che anche questa volta hanno rischiato di degenerare pesantemente. Dopo la prima rissa, infatti, un commando composto da circa dieci uomini ha fatto irruzione in via Santa Maria in Portico, con l’obiettivo di intimorire un esponente del gruppo Piccirillo, vale a dire la cosca fino a pochi mesi fa capeggiata dal ras Rosario Piccirillo “’o biondo”, attualmente detenuto. I contorni della vicenda sono al momento ancora opachi e in fase di definizione.
Di certo c’è che, nonostante gli arresti messi a segno negli ultimi tempi dalle forze dell’ordine, le piazze di spaccio della Torretta sono ancora più attive che mai. La quasi totalità delle cosche in questi anni ha cambiato sistema: lo smercio di dosi, soprattutto cocaina, non avviene più in strada, magari nei tanti bassi presenti alla Torretta, ma su appuntamento, previo contatto telefonico. Un escamotage che ha permesso ai capipiazza e ai loro pusher di mantenere quasi inalterato il volume d’affari.
E proprio la volontà di imporre una fornitura di droga avrebbe innescato l’ultima fibrillazione criminale: a entrare in rotta di collisione sono stati stavolta un manipolo di giovani ritenuti vicini a Umberto Fioretti “’o ninnillo”, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine proprio per questioni di droga, e un altro gruppo orbitante intorno ai Piccirillo. Tra le due paranze sarebbe avvenuto un vero e proprio scontro fisico, con tanto di rissa sulla pubblica via.
Nessuno per fortuna si è fatto male, quantomeno non in modo serio, ma gli strascichi non si sono fatti attendere. Nei giorni successivi siamo a ridosso di Capodanno un commando di una decina di uomini in moto ha fatto irruzione in via Santa Maria in Portico minacciando alcuni esponenti del gruppo del ras “’o biondo”. Stando ad alcune indiscrezioni ancora in fase di approfondimento, la spedizione punitiva sarebbe avvenuta con l’avvallo e l’appoggio degli Strazzullo, gruppo a sua volta da mesi impelagato in una guerra senza esclusione di colpi contro i Frizziero-Piccirillo-Cirella, oggi riuniti in un unico cartello dopo anni di faida.
Tornando invece all’episodio di pochi giorni fa, anche in questo caso nessuno ha riportato danni fisici e non sarebbero stati esplosi neppure colpi di pistola, ma l’accaduto, soprattutto dopo i fatti di novembre, non è assolutamente da prendere sottogamba. La guerra per il controllo delle basi di spaccio e, soprattutto, per la gestione monopolistica delle forniture di stupefacenti rischia di essere solo all’inizio
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