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Al lavoro per il Real Albergo dei Poveri, incontro al Mic

Al lavoro per il Real Albergo dei Poveri, incontro al Mic

NAPOLI. «Al lavoro per Palazzo Fuga. Primo incontro al @MiC_Italia con sindaco @GaeManfredi per realizzare un protocollo d'intesa che restituisca il Real Albergo dei Poveri alla città di Napoli e ai napoletani. #Cultura #9gennaio». Ha twittato così il ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano al termine di un tavolo di concertazione annunciando, implicitamente, che si era passati dalla fase teorica a quella fattiva riguardo Palazzo Fuga. Postando la foto del tavolo di riunione con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il Rettore della Federico II, Matteo Lorito, il direttore del Mann, Paolo Giulierini, la direttrice della Biblioteca Nazionale, Maria Iannotti, il presidente di Confindustria Campania, Costanzo Jannotti Pecci e Bernardo Mattarella per Invitalia, Sangiuliano ha risposto fondamentalmente a quelle che sono le aspettative di una città che da anni attende atti concreti riguardo uno dei suoi siti più importanti e più degradati. Il ministro sabato scorso è stato a Napoli dove ha effettuato un sopralluogo negli spazi del Real Albergo dei Poveri, noto anche come Palazzo Fuga, cui sono state destinate risorse dal Pnrr per la riqualificazione e la rifunzionalizzazione. Un sopralluogo e un incontro col sindaco Manfredi anche per decidere il cronoprogramma delle opere di restyling cui potrà accedere Palazzo Fuga grazie ai fondi, 100 milioni di euro, messi a disposizione dal Pnrr. Il ministro in quella occasione aveva sottolineato come l’Albergo dei Poveri «opportunamente ristrutturato e riattivato» poteva «essere un polmone di cultura per Napoli che sta avendo tanta capacità di attrarre turisti che devono però incrociare la cultura, la storia, l'identità e i sedimenti comunitari di questa città». Un concetto ribadito al tavolo di ieri al Mic dal quale è emersa una ferrea volontà a procedere speditamente con un master plan grazie al quale rimettere al centro della socialità e della cultura la struttura di Palazzo Fuga; un focus dove ogni soggetto attuatore di questo grande incubatore culturale, ognuno per le proprie competenze e per il proprio settore, avrà spazio, responsabilità e che potrà gestire fin dall’immediato. Un paio di mesi è il tempo prefissato per stilare e firmare l’accordo quadro dal quale emergeranno le linee guida che caratterizzeranno la nuova vita di Palazzo Fuga alla quale contribuiranno a vario titolo l’Ateneo Federico II, i privati, il Mann, la Biblioteca Nazionale, ma anche spazi sociali ed espositivi che serviranno da catalizzatori sociali e, ovviamente, culturali. Una Fondazione, ha fatto sapere il ministro, sarà poi il fulcro grazie al quale verranno coordinate tutte le attività che ruoteranno intorno e all’interno dell’Albergo dei Poveri. Soddisfazione è stata espressa dai componenti al tavolo che si sono ritrovati, dopo anni di stand by, catapultati in un pool fattivo, dai tempi precisi.

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