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14 Gennaio 2023 - 17:01
Condannato il mese scorso a sette anni di carcere, il 28enne della famiglia vicina ai Raia ottiene i domiciliari
Arrestato a marzo con l’accusa di aver fatto parte di una paranza di Scampia specializzata in assalti armati e rapine (nella foto in alto), il mese scorso è stato condannato in primo grado a 7 anni e 4 mesi. Una pena consistente, ma comunque molto inferiore rispetto alla richiesta della Procura, che aveva invocato ben 15 anni di reclusione. Nonostante avesse ancora davanti a sé - almeno sulla carta - ancora una lunga detenzione, Simone Sacchettino (nella foto in basso) ieri mattina ha invece ottenuto a sorpresa gli arresti domiciliari. Il giudice di primo grado ha infatti accolto l’istanza di sostituzione della misura avanzata dopo la sentenza dal difensore di Sacchettino, l’avvocato Domenico Dello Iacono, il quale, facendo leva sulla sopravvenuta attenuazione delle esigenze cautelari, è riuscito a ottenere la scarcerazione del proprio assistito. Il 28enne di Scampia, esponente dell’omonima famiglia ritenuta dagli inquirenti vicina al clan Raia dello Chalet Bakù, già ieri ha così potuto lasciare la casa circondariale di Poggioreale per andare agli arresti domiciliari fuori il comune Napoli. Simone Sacchettino era stato arrestato a marzo scorso insieme ad altre dodici persone. La gang è sospettata di aver messo a segno nella primavera del 2021 una vera e propria raffica di rapine a mano armata tra Miano, Casavatore e Giugliano. Sacchettino, in particolare, in concorso con Giulio Engheben si sarebbe reso protagonista il 16 marzo 2021 della rapina ai danni di Davide Lippa. Alla vittima, minacciata con una pistola, fu portato via lo scooter Piaggio “Beverly” sul quale si trovava in sella. Durante il raid i due banditi avevano anche esploso alcuni colpi di pistola: per fortuna nessuno riportò conseguenze fisiche. Per quella vicenda Sacchettino rischiava 15 anni di carcere, ma alla fine ne ha incassati meno della metà e adesso ha ottenuto anche i domiciliari.
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