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15 Gennaio 2023 - 08:00
NAPOLI. Una pipì fuori dal vaso, gesto sicuramente riprovevole, stava costando la vita a un 21enne dei Colli Aminei per la reazione tremenda di uno dei due coetanei con cui litigò, spalleggiato dall’altro. L’ennesimo episodio di una Napoli sempre più violenta, soprattutto tra i giovani, che riempie da tempo immemore le cronache e gonfia di angoscia i cuori delle persone sensibili. Questa volta, ma non è la prima, i presunti colpevoli sono stati assicurati alla giustizia e da ieri si trovano agli arresti domiciliari per le gravi lesioni riportate dalla vittima: trauma craniofacciale, contusioni multiple e un’ampia ferita all’orecchio destro, guaribili e guarite in 50 giorni.
GLI ARRESTATI. In stato d’arresto sono finiti Giuseppe Giordano, 20enne di Chiaiano, e Pasquale Ferrara, 25enne di Cesa, comune in provincia di Caserta, che il 7 giugno scorso stavano trascorrendo la serata a Napoli in viale dei Pini con le rispettive fidanzate. Sono stati i carabinieri della stazione di Capodimonte, autori delle indagini, a eseguire l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Napoli. su richiesta della procura ordinaria partenopea, a carico di Giuseppe Giordano e Pasquale Ferrara, entrambi incensurati e senza alcun rapporto con ambienti criminali. Circostanza che rende ancora più inquietante la vicenda: com’è possibile che giovani senza precedenti penali, studenti o lavoratori, si lascino prendere dall’ira a tal punto da rischiare di uccidere un coetaneo?
LA RICOSTRUZIONE EFFETTUATO DA CHI HA ESAMINATO IL CASO. Gli investigatori sono risaliti a loro attraverso le dichiarazioni della vittima, di due testimoni oculari e di una serie di indagini tecniche condotte il più rapidamente possibile. Tra esse, l’acquisizione delle immagini del sistema “cattura targhe” che ha permesso di accertare la presenza di una Wolksvagen Lupo con le 4 persone a bordo nella zona dei Colli Aminei, e l’intercettazione di messaggi whatsapp tra le due ragazze (non indagate) in cui si faceva riferimento all’accaduto in tono grave: «Ho pensato, vabbé questo è morto». Ma soprattutto: «Ho la scena in testa che Peppe gli stava aprendo la testa e Pascal gli dava un calcio da dietro». Inoltre, la scena è stata ripresa con il telefonino dalle testimoni, che si sono poi scambiate il video.
GLI APPROFONDIMENTI DEI CARABINIERI. Secondo quanto documentato dai militari dell’Arma coordinati nell’inchiesta dalla Procura, ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati fino all’eventuale condanna definitiva, i due indagati nella notte del 7 giugno scorso avrebbero percosso il 21enne al culmine di un litigio scaturito dalla decisione di quest’ultimo di urinare vicino alla panchina su cui erano sedute le due coppie. Nella ricostruzione degli inquirenti Giuseppe Giordano l’avrebbe redarguito, ma il giusto rimprovero non sarebbe stato gradito e così cominciò il litigio. Pian piano gli inquirenti hanno chiuso il cerchio delle indagini, raccogliendo indizi giudicati sufficienti dal gip per far scattare gli arresti.
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