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Venti di guerra a Fuorigrotta, Iadonisi junior va a processo

Venti di guerra a Fuorigrotta, Iadonisi junior va a processo

NAPOLI. Venti di guerra a Napoli Ovest, dopo le recenti ondate di arresti - ultima in ordine di tempo quella che ha colpito il gruppo Baratto - la Procura tenta un nuovo affondo e nel mirino finisce ancora una volta il clan Iadonisi, cosca con base nel rione Lauro di Fuorigrotta. La Dda ha chiesto o ottenuto il giudizio immediato per il rampollo Enzo Iadonisi, 39enne nipote del boss Francesco Iadonisi, e il complice Giuseppe Ciotola, 24 anni: entrambi dovranno difendersi dall’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione (la pistola trovata in loro possesso era infatti rubata). L’udienza davanti al gip del tribunale di Napoli, Donata Di Sarno, è fissata per l’8 febbraio. Entro quella data il collegio difensivo (avvocati Paolo Gallina, Giuseppe De Gregorio e Annalisa Recano) dovrà stabilire la strategia da portare avanti in vista del processo. I due imputati dovrebbero comunque optare per il rito abbreviato. La cattura di Enzo Iadonisi e Giuseppe Ciotola era avvenuta il 2 ottobre scorso all’Hotel Emilia di Giugliano in Campania, al termine di una lunga serie di raid e fatti di sangue consumatisi tra le strade della periferia ovest di Napoli. Le indagini sul caso sono ancora in corso e, stando a quanto fin qui emerso, gli stessi inquirenti hanno ipotizzato che i due uomini fossero armati in quanto temevano di subire un agguato o si apprestavano a compierne uno. Punti di domanda, che però aspettano ancora oggi una risposta. I diretti interessati, sul punto, non hanno comunque fornito ad oggi alcun chiarimento. Intanto l’aria a Napoli Ovest, soprattutto dopo il recente omicidio di Sergio Carparelli avvenuto al rione Traiano, è tornata a farsi pesante. Un clima a dir poco incandescente, che sembra aver spinto gli ultimi esponenti della famiglia Iadonisi a tenersi alla larga, almeno per il momento, dalla zona. Una circostanza, questa, che emerge anche dalla cattura, avvenuta a ottobre scorso, di Enzo Iadonisi, 39enne nipote del boss detenuto Francesco Iadonisi. Il rampollo è stato arrestato in una struttura ricettiva di via Domiziana, alle porte di Giugliano, insieme al complice Giuseppe Ciotola. I due sono stati sorpresi dalle forze dell’ordine in un hotel e trovati in possesso di alcune dosi di droga, di una pistola calibro 38 risultata oggetto di furto e di diverse munizioni. Perché i due napoletani fossero armati saranno le indagini a chiarirlo. Di certo c’è che negli ultimi mesi la presenza degli Iadonisi nella zona di Fuorigrotta ha subito un forte ridimensionamento. I motivi di questa fuga sono ancora in parte oscuri ma gli investigatori che lavorano al caso non escludono un collegamento con i recenti omicidi di Enrico Marmoreo e Salvatore Capone, entrambi uccisi per la loro vicinanza al gruppo del rione Lauro. I due delitti, vale la pena ricordarlo, non sono stati ad oggi ancora risolti. Se a Fuorigrotta e al rione Traiano il clima è tutt’altro che sereno, le cose non sembrano andare granché meglio neppure nei vicini quartieri Bagnoli e Cavalleggeri d’Aosta.

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