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19 Gennaio 2023 - 08:26
Stanati nel blitz di luglio, i 25 imputati sono accusati di camorra, droga e armi. Il babyras Marsicano rischia 24 anni, Esposito 10
Per oltre due anni si sono affrontanti mettendo a ferro e a fuoco un intero quartiere al fine di ottenere il monopolio dello spaccio di droga e del racket. Stanati nel maxi-blitz di luglio scorso, ras e affiliati dei clan EspositoMarsicano-Calone e Carillo-Perfetto si apprestano adesso ad andare incontro al primo verdetto giudiziario e quella che per loro si profila è una vera e propria stangata. Il processo di primo grado che si sta celebrando con il rito abbreviato è infatti entrato nel vivo ieri mattina con la requisitoria del pubblico ministero. Di assoluta consistenza le richieste di condanna invocate dalla Procura, dai quattro anni per pusher e fiancheggiatori agli oltre venti per i capi promotori, per un totale di oltre 250 anni di cella.
Queste, nel dettaglio, le richieste di pena avanzate ieri dalla Dda per i 25 imputati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa e finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio, armi e tentato omicidio: Giuseppe Bellamacina, 10 anni; Antonio Calone, 20 anni; Salvatore Calone, 8 anni; Vincenzo Calone, 4 anni e 6 mesi; Antonio Carillo, 4 anni; Paolo Ciotola, 18 anni; Pasquale D’Anna, 4 anni; Fabio De Mari, 18 anni; Emiddio Di Matteo, 3 anni; Cesare Divano, 4 anni; Francesco Divano, 4 anni; Carlo Esposito, 22 anni; Antonio Frungillo, 8 anni; Salvatore Grillo, 7 anni; Antony Manuel Lopes, 16 anni; Angelo Marasco, 14 anni; Ciro Marsicano, 10 anni; Emanuele Marsicano, 24 anni; Veronica Mazzanti, 4 anni; Fabio Minopoli, 7 anni e 6 mesi; Mattia Perfetto, 4 anni; Luca Salemme, 14 anni e 6 mesi; Simone Trimarco, 10 anni; Giuseppe Zaccaria, 3 anni e 8 mesi. La sentenza di primo grado dovrebbe essere pronunciata per fine marzo, dopo le discussioni del collegio difensivo, costituito tra gli altri dagli avvocati Luca Mottola, Domenico Dello Iacono, Leopoldo Perone, Antonio Rizzo, Mauro Zollo, Raffaele Chiummariello, Carla Maruzzelli, Giuseppe Ricciulli e Gandolfo Geraci.
Ai fini dell’inchiesta si sono rivelate decisive due microspie piazzate in abitazioni che servivano per incontri riservati ai Carillo da un lato e ai Calone dall’altro. I personaggi principali: Antonio Carillo con il fratello Pasquale e il giovanissimo alleato Mattia Perfetto; Carlo Esposito, il genero Emanuele Marsicano e Antonio Calone. I primi dalle intercettazioni appaiono più attendisti, gli altri maggiormente uscivano in strada per scorribande armate o semplicemente in corteo per intimidire gli avversari. Teatro dello scontro spesso è stata via Evangelista Torricelli. I provvedimenti restrittivi assemblano i risultati delle indagini avviate in seguito ai ferimenti del ras Antonio Carillo e di Lorenzo Rossetti, compiuti il 5 e 6 dicembre 2020, periodo dal quale si registra un contrasto sempre più violento. Fino ad allora grazie alla mediazione di Maurizio Legnante, “’o talebano” del rione Traiano, i due gruppi avevano trovato un equilibrio. Ma il conflitto è poi esploso con l’agguato ai danni del capopizza Francesco Divano. Fino al clamoroso sequestroomicidio di Andrea Covelli.
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