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Vomero, reagisce a una rapina: ferito

Vomero, reagisce a una rapina: ferito

NAPOLI. Ha coraggiosamente reagito a una rapina in via San Domenico, al Vomero, e ha avuto la peggio rimanendo ferito a un dito della mano sinistra. Quantomeno però Giuseppe Petrone, 33enne napoletano della zona, ha salvato la Range Rover su cui stava viaggiando a bassa velocità quando sono comparsi i due aggressori in scooter. Uno era armato di pistola e al termine di una violenta colluttazione, avendo capito che ormai il colpo era fallito, gli ha sparato da distanza ravvicinata. Per fortuna nulla di grave: la vittima guarirà in una ventina di giorni. L’episodio è avvenuto l’altro ieri sera e le indagini sono affidate ai poliziotti della Squadra mobile della questura con i colleghi del commissariato di zona. Giuseppe Petrone, incensurato, ha raccontato prima ai medici del Cardarelli e poi ai primi investigatori accorsi alla struttura sanitaria ciò che era successo da poco. Era a da solo a bordo della Range Rover quando i malviventi lo hanno adocchiato, attratti probabilmente dalla vettura e immaginando di fare un buon colpo rapinandola. Ma avevano fatto i conti senza l’oste come spesso succede a Napoli, dove sempre meno raramente le vittime della microcriminalità si ribellano per l’esasperazione. Specie di chi ha già subito assalti simili. Mostrando la pistola e le loro intenzioni i malviventi hanno costretto Giuseppe Petrone ad accostare. Subito dopo uno di essi gli ha gridato di scendere e di consegnare le chiavi, facendo chiaramente capire qual era l’obiettivo dell’aggressione. Il 33enne ha finto di ubbidire, uscendo dall’abitacolo. Ma poi con azione repentina si è avventato contro colui che impugnava la pistola per disarmarlo. Ne è nata una violenta colluttazione che si è conclusa con il ferimento dell’automobilista e la fuga dei malviventi. L’allarme è scattato mentre Giuseppe Petrone raggiungeva il pronto soccorso dell’ospedale e sono scattati gli accertamenti, anche con l’aiuto delle immagini delle telecamere della zona che servono a vagliare il racconto dell’uomo. In via San Domenico non c’erano bussoli e l’indagine non è facile, ma potrebbe portare all’individuazione del responsabile del ferimento e del complice, autori del reto di lesioni e rapina in concorso anche se naturalmente la colpa più grande ricadrà (se sarà identificato) sull’esecutore materiale dello sparo. A Napoli da tempo, ma sostanzialmente lo è sempre stato è diventato pericoloso rallentare o fermarsi mentre si è in macchina nelle ore serali o notturne. Sono i momenti in cui i rapinatori, favoriti dalle strade libere dal traffico, mettono in conto il rischio minore dell’azione in quanto la fuga appare più agevole. È pur vero però, che la circostanza può avvantaggiare le forze dell’ordine in macchina che non hanno l’intralcio delle vie bloccate. Comunque, va sottolineato che statisticamente i reati predatori negli ultimi anni sono diminuiti ed è un dato di fatto. Purtroppo, e non si capisce bene il perché, contemporaneamente è aumentata tra i cittadini la percezione di insicurezza.

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