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23 Gennaio 2023 - 08:49
NAPOLI. Il 3 ottobre 1839 nel Regno delle Due Sicilie veniva inaugurata la prima strada ferrata d’Italia. Era lunga 7.411 metri e congiungeva Napoli a Portici, sulla stessa direttrice della linea Napoli-Salerno. Il tragitto fu percorso in 11 minuti da due convogli progettati dall’ingegnere Armand Bayard de la Vingtrie, su prototipo dell’inglese George Stephenson. Quella che è stata la prima stazione della linea ferroviaria italiana commissionata da Ferdinando II delle Due Sicilie per collegare Napoli con le zone del Regno a Sud fino a Nocera Inferiore, oggi si trova in stato di abbandono e degrado nella zona adiacente alla stazione della Circumvesuviana al corso Garibaldi (nella foto). L’idea è quella allora di riportarla in vita, creando il fascino di quel tempo, con una locomotiva e dei vagoni storici per la tratta fino al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa-Fondazione FS, nel comune di San Giorgio a Cremano, luogo di partenza e arrivo del treno “Pietrarsa Express”. Nicola Perna, presidente dell’Associazione Vigile del Fuoco Carlo La Catena, è chiaro: «Esiste solo un ammasso di cespugli che nasconde ora tutto il manufatto della vecchia stazione, guardando la Circumvesuviana sulla destra. Una parte della struttura è occupata dal Comune mentre la facciata è occultata ma il tentativo è quello di rimetterla in funzione con un treno storico che accompagni a Pietrarsa per visitare il museo storico dei treni. La prima stazione d’Italia nata con i Borboni divenne una eccellenza internazionale. A me interessa riattivare luoghi storici di Napoli per creare anche lavoro e interesse continuo da parte dei turisti. Anche il Real Albergo dei Poveri ha ricevuto uno stanziamento di 100 milioni di euro per farlo rinascere e diventare forse un museo che sarebbe il più importante a livello assoluto, con sale tridimensionali per dare una maggiore percezione a chi vuole visitare i luoghi storici del nostro territorio». Un viaggio nel tempo senza dubbio, perché giunti alle officine di Pietrarsa, o Reale Opificio, si possono ammirare treni storici e locomotive di un tempo dalla Bayard alla locomotrice che da Aquileia accompagnò per l’ultimo viaggio la salma del Milite Ignoto.
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