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23 Gennaio 2023 - 09:51
SANT’ANTIMO. È giallo sulla morte del 54 enne sant’antimese Ciro Maddaluno (nella foto), deceduto nella notte di lunedì nell’ospedale Cardarelli di Napoli, dov’era giunto in condizioni disperate poco dopo la mezzanotte a bordo di un’autoambulanza partita dalla casa di cura privata casertana “Villa degli Ulivi”, ubicata sulla collina di San Leucio. Nei giorni scorsi, la mamma della vittima ha dato incarico all’avvocato Angelo Melone, titolare dello studio legale “Angelo Melone International Consulting” di Napoli, di presentare denuncia, chiedendo che si faccia piena luce sulla morte del figlio, ricoverato nella nota struttura sanitaria specializzata nel trattamento dei pazienti con problemi psichici. Congiuntamente all’avvocato Melone (un vero e proprio esperto nel settore), è stato incaricato anche l’avvocato Nicola Cardella. Da una frammentaria ricostruzione dell’accaduto sembrerebbe che l’incendio nella stanza in uso a Ciro Maddaluno si sia sviluppato poco prima delle 23 di domenica. Scattato l’allarme, sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Caserta ed anche un’auto delle forze dell’ordine. Cosa realmente sia successo, almeno per ora, non è stato possibile comprenderlo. Secondo fonti non qualificate, una volta che l’incendio già era abbastanza esteso all’interno della stanza, gli infermieri si sarebbero allertati facendo scattare l’impianto antincendio. Tutto questo sarebbe comunque ed in ogni modo servito a poco, visto che è stato necessario far giungere i vigili del fuoco e poi un’autoambulanza, la stessa che ha portato al Cardarelli di Napoli l’uomo che è morto successivamente. Nessun comunicato ufficiale è stato reso dalla direzione della clinica psichiatrica. L’ipotesi fatte trapelare è quella che il paziente si è addormentato con la sigaretta accesa tra le mani mandando in fiamme il materasso. Una ipotesi decisamente azzardata, tenuto conto che, trattandosi di una struttura specializzata nella cura di soggetti con problemi psichiatrici, si sarebbe lasciato il paziente libero di fumare in camera. Nella stanza doveva esserci un rilevatore di fumi, che - almeno per quanto è possibile conoscere - sarebbe dovuto scattare subito dopo aver rilevato la presenza di fumo. Tutto questo non sarebbe successo, tenuto conto della morte del paziente. Vi è di più: il materasso doveva essere un materasso ignifugo, ma stranamente ha preso fuoco. Tenuto conto dei fatti ed alla luce della morte del paziente, la mamma e i familiari hanno chiesto di conoscere la verità presentando una denuncia all’autorità giudiziaria, lche dovrà necessariamente disporre l’esame autoptico a carico della vittima. «Mio figlio risultava ricoverato presso la predetta Clinica quando, tra la notte tra il 14 e il 15 gennaio scorso, la stessa è stata interessata da un incendio. Di quanto accaduto ho appreso solo in data 15 genna1o, quando sono stata contattata telefonicamente dalla Casa di Cura: la persona con cui ho interloquito mi ha informata dell'incendio e del fatto che mio figlio era stato trasportato all'ospedale Cardarelli. Dopo la notizia mi sono recata immediatamente presso il presidio ospedaliero indicatomi e solo una volta giunta sul posto ho appreso della morte di Ciro. Desidero che si faccia chiarezza sul decesso di mio figlio, affinché quanto è successo a lui non si verifica ad altri per colpa di chi o quanti hanno omesso di fare il proprio dovere».
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