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25 Gennaio 2023 - 16:03
Illuminazione scarsa, nessuna indicazione e tanti turisti allo sbaraglio: in difficoltà al check-in delle auto. A Palermo è tutto meglio organizzato. Un confronto che vede Napoli la solita capitale dell'approssimazione, con un’addetta alla biglietteria della Tirrenia, gentile, che disegna mappe su fogli di carta ai passeggeri disorientati
Il piazzale di attesa per il check-in delle auto in partenza per Palermo è una landa semi-deserta e poco illuminata, con il fondo sconnesso. A fatica, nel buio, si individua un addetto al quale chiedere informazioni. Alle auto ferme si avvicina un insistente venditore di calzini. Benvenuti nel Porto di Napoli, il terzo d’Italia per numero di passeggeri. Sono le 18 e l’imbarco per Palermo, nave “Rubattino” della Tirrenia, è alle 18,45. Al telefono, un addetto della compagnia assicurava che il check-in sarebbe avvenuto direttamente sotto bordo. Ma non è vero. E allora comincia la caccia al piazzale di attesa. Non provateci, però, se non avete una guida esperta. Dal varco dell’Immacolatella al Molo Pisacane, manca qualunque indicazione, segnale, display luminoso. L’unico cartello, illeggibile nel buio, è collocato davanti all’ingresso. Ma prima dovete arrivarci. Un’addetta alla biglietteria della Tirrenia, gentile, disegna mappe su fogli di carta ai passeggeri disorientati.
PORTO DI NAPOLI
«Dovete passare davanti al Bar Italia e girarci intorno», spiega. «Ma non ci sono indicazioni?», le chiediamo. E lei... allarga le braccia. Alcuni turisti romani sostano con le auto all’esterno. Siete in fila per Palermo? «Speriamo - rispondono - ma non siamo sicuri». Infatti, la fila non è quella giusta. «Dall’ ingresso nel Porto abbiamo impiegato 40 minuti per riuscire a trovare il piazzale del check-in - racconta Nicla C., insegnante – abbiamo cercato qualcuno che potesse guidarci». Quanto ci impiegherà un turista straniero, un passeggero alla prima esperienza di imbarco con l’auto? Lo chiediamo al presidente dell’Autorità Portuale del Tirreno Centrale, Andrea Annunziata, competente per i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia, e al presidente di Tirrenia-CIN, Vincenzo Onorato. Organizzazione ed informazioni per i passeggeri diretti in Sicilia con le auto sono da quarto mondo, imbarazzanti per una città in pieno boom turistico.
PORTO DI PALERMO
Lo scenario cambia completamente in Sicilia. L’imbarco della Tirrenia, in via Crispi, è ben segnalato. All’entrata, addette dell’Autorità Portuale di Palermo, riconoscibili per una pettorina fluorescente, effettuano un veloce controllo dei documenti ed indirizzano le auto in un percorso guidato, che sbuca a pochi metri dal traghetto in partenza. La fila è ordinata, il check-in rapidissimo. Stessa compagnia, stessa nave. Ma sembra di essere in un altro Paese.
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