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Agguato al rione della Bussola, ferito lo specialista delle rapine

Agguato al rione della Bussola, ferito lo specialista delle rapine

Carlo Caccavale centrato da un colpo di pistola alla gamba, caccia al sicario. Il 52enne sarebbe stato punito per uno sgarro, escluso il movente mafioso

NAPOLI. Era nei pressi della sua abitazione, a cavallo della mezzanotte di ieri, quando un solo sicario è entrato in azione e lo ha “gambizzato”. Carlo Caccavale, 52enne del quartiere Poggioreale, inutilmente ha cercato di evitare il proiettile lanciandosi di lato: il colpo di pistola lo ha centrato all’arto inferiore ed è caduto mentre il malvivente si allontanava a tutto gas con uno scooter. Per la polizia, che conduce le indagini, si potrebbe ipotizzare uno “sgarro” alla base dell’agguato o subordinatamente un errore di persona dovuto all’oscurità. Di sicuro non si è trattato di una rapina: lui stesso non ne ha parlato con gli investigatori.

Carlo Caccavale era da solo a piedi in via della Bussola, non lontano da casa, quando è comparso il pistolero. Senza profferire frasi o parole, quest’ultimo ha estratto l’arma dal giubbotto e ha fatto una sola volta mirando basso. Anche se colto di sorpresa, il 52enne ha cercato di mettersi in salvo senza riuscirci. Tutto si è svolto in un brevissimo lasso di tempo di tempo: un paio di minuti al massimo, considerando anche la fuga. Il racconto di Caccavale, che nonostante la ferita è salito in macchina ed è andato al Cardarelli, è ora al vaglio dei poliziotti della sezione “Antirapine” della Squadra mobile della questura (dirigente Alfredo Fabbrocini, vice questore Antonio Serpico) mentre l’uomo è rimasto ricoverato e ne avrà per trenta giorni. Gli investigatori credono alla dinamica dell’evento così come riferita dalla vittima, ma è soprattutto sul movente che rivolgono la loro attenzione per poter risalire all’autore del reato. Nella zona non ci sono telecamere e comunque avrebbero registrato immagini al buio, quindi le indagini non saranno facili (come del resto quasi sempre).

Carlo Caccavale non è affiliato alla malavita ed è conosciuto per reati predatori. Nel 2017 fu arrestato, quale terzo e ultimo presunto componente di un gruppetto che assaltò il 26 marzo di quell’anno un distributore di benzina a Volla. È accusato, insieme ai due complici (tutti naturalmente da considerare innocenti fino a eventuale condanna definitiva) di aver rapinato il titolare della stazione di servizio. Furono i carabinieri di Volla a stringergli le manette intorno ai polsi, rintracciandolo a San Pietro a Patierno per poi condurlo alla caserma e notificargli il provvedimento restrittivo: un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Procura.

Le investigazioni andarono avanti partendo dalle immagini della videosorveglianza, che però non erano chiare e quindi fu complesso identificare i responsabili. Uno alla volta però, sono stati assicurati alla giustizia. Quella sera, secondo la ricostruzione degli inquirenti sulla base degli accertamenti compiuti dai militari dell’Arma, tre rapinatori armati di pistola fecero irruzione nell’ufficio della stazione di servizio carburanti, asserendo di essere emissari «del Rione» e aggiungendo che a Volla «comandiamo noi». Ma nel prosieguo non sono emersi collegamenti degli indagati con clan di tipo camorristico.

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