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29 Gennaio 2023 - 20:59
Una commovente giornata tra gli studenti stabiesi, con la testimonianza del Cavaliere Staiano, nipote di un giovane deportato nel 1945 in un lager nazista, la premiazione del concorso di poesia sul tema della Shoah e la mostra fotografica che resterà in esposizione nell'atrio della scuola
CASTELLAMMARE DI STABIA. Hanno ascoltato rabbrividendo la storia di un deportato in un lager nazista, il nonno di una persona a loro cara. E, forse per questo, per la prima volta hanno compreso quanto può far male l'odio razziale e dove ha condotto l'umanità durante il "secolo del male" che ha determinato la strage degli ebrei. Gli studenti dell'Its Luigi Sturzo di Castellammare di Stabia, diretto dalla dirigente scolastica, Cinzia Toricco, hanno reso importante la "Giornata della Memoria", che ogni anno si celebra il 27 gennaio, e che si è svolta sabato scorso, organizzando un evento che ha coinvolto circa 200 studenti delle classi quinte. Guidati dalla professoressa Anna Piro, hanno allestito una mostra fotografica che resterà in esposizione nell’atrio della scuola e hanno partecipato ad un concorso di poesia sul tema della “Shoah” che si è conclusa con la premiazione dei vincitori al termine di un incontro organizzato dai docenti Domenico De Falco e Laura Cesarano con il Dipartimento Area Umanistica.
Centrale la testimonianza di Vincenzo Staiano, Cavaliere della Repubblica e nipote di Vincenzo Staiano che fu deportato nel campo di concentramento di Birkenau il 15 settembre del 1943 e dal quale uscì segnato dal dolore e dalla tragedia di chi non è sopravvissuto a "fame, lavoro e bastonate quotidiane", dopo due anni e otto mesi di orrori. Il nipote ha ricevuto dallo Stato una medaglia d'oro dedicata al nonno, quale risarcimento del dolore e per perpetrare la memoria dello sterminio nazista, perché non accada mai più. In suo onore, quindi, ha ripercorso la storia drammatica di quel mattino in cui il signor Staiano - all'epoca circa 35 anni, sposato e padre di 7 figli - fu sottratto alla famiglia da militari nazisti, mentre si recava pacificamente a prendere dell'acqua alla fontana del Trivione a Gragnano. "Dovette salire su un treno per bestiame, affondando i piedi in 10 centimetri di letame e con tanti altri viaggiò senza cibo né acqua per otto giorni - ha raccontato il nipote - poi per lui, prigioniero, iniziarono gli orrori dei lager: tanti morti, tutti magri con ossa sporgenti, nella paura ogni giorno di finire nelle camere a gas e poi nei forni crematori. Chi sopravviveva doveva seppellire gli altri. Erano tutti morti che seppellivano morti...".
Il cavaliere Vincenzo Staiano è una figura molto cara e familiare ai giovani, che finora lo avevano conosciuto solo nella sua veste di "pizzaiolo", della frequentatissima pizzeria "Zi' Aniello" a Casola di Napoli, ritrovo al quale i ragazzi sono molto affezionati. Ebbene, nessuno sapeva che la sua famiglia si tramandava una così drammatica vicenda. I ragazzi hanno appreso anche - con sorpresa - delle sue numerose e generose presenze alle iniziative di solidarietà della Chiesa: da quelle di Papa Francesco per i poveri (per cui ora è conosciuto ovunque come "il pizzaiolo del Papa") a quelle del Santuario di Pompei, senza sottrarsi mai a ogni richiesta di aiuto che giunge dalle parrocchie locali, o da Gerusalemme, dove ha finanziato la Via Crucis sulla Via Dolorosa del Calvario, fino al monumento per i migranti "morti in mare", installato a Lampedusa.
All'evento ha partecipato anche l’avvocato stabiese Antonio Suarato, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio forense, che ha esortato gli studenti a sforzarsi di riconoscere in tempo i segni della violenza quando si fa strada nella società e di esercitare responsabilmente il diritto del voto.
La professoressa Adele Tirelli ha presentato pagine di testimonianza di Elisa Springer, superstite della Shoah, austriaca naturalizzata italiana, tratte da un volume realizzato dall’Its Sturzo e curato dalla stessa docente: “La negazione dell’altro”, contenente tra l’altro gli atti del seminario “La Shoah tra storia e memoria” svolto allo Sturzo nel 2000.
La professoressa Laura Cesarano ha composto e declamato un monologo sui Giusti, eroi non ebrei (gentili) che hanno salvato milioni di vite, mettendo a rischio la propria e ai quali è stato dedicato il Giardino dei Giusti, a Yad Vashem a Gerusalemme.
Molto toccanti le installazioni evocative degli alunni della V G. E ha commosso la lettura delle poesie da parte dell’alunna di III G Carmela Imparato.
Vincitrice del concorso la poesia “Città di vetro”, di Chiara Zotto (VG)
2º posto “Deterioramento//Cura” – Giuseppe Lionetti – VS
2º posto 17186 – Martina De Rosa – VH
3º posto “Falliti” – Francesco Vitaglione – VB
3º posto “Il gioco del silenzio” – Rachele Armenio – VG
Una menzione speciale è andata ad Antonio Massa, VB. Il suo attestato è stato ritirato dalla sua professoressa Maria De Simone.
L’evento si è concluso con un dono del professor Domenico De Falco, dei suoi alunni e dei rappresentanti d’Istituto alla scuola: una pianta di ulivo, simbolo dei Giusti in memoria delle vittime della Shoah.
Ecco di seguito la poesia alla quale è stato assegnato il primo posto. Il Cavaliere Staiano si è impegnato a portarla nella mani di Papa Francesco.
Città di vetro
Lontano da qua
C’è una città
Fatta di pezzi di vetro
In un riflesso
Un bambino tra le mine
E fili di spine.
In uno specchio
Città bombardate
E gommoni affondati.
E ancora…
Donne col velo
E cadaveri nel gelo.
Da quella città
Arrivano fin qua:
sono schegge sbiadite,
Schegge d’indifferenza
Che lasciano nell’uomo
Il torpore della coscienza
Chiara Zotto VG
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