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02 Febbraio 2023 - 07:45
NAPOLI. L’implosione dei Lo Russo e i colpi inferti ai gruppi “Miano di sopra” e “Miano di sotto” avrebbero avuto come conseguenza un sostanziale via libera al clan Licciardi anche in una porzione dell’area collinare, soprattutto in un settore importante per la malavita: le estorsioni alle ditte che lavorano in appalto o in subappalto per gli ospedali della zona. A metterlo nero su bianco è la Dia, che si rifà a inchieste della Procura antimafia che hanno confermato le ingerenze della cosca con base alla Masseria Cardone. Ma c’è di più: analizzando ciò che è accaduto negli ultimi mesi nella zona di Napoli Nord, si può desumere che tra i motivi di scontro tra gli eredi camorristici dei “Capitoni” occuperebbero un posto di rilievo pure gli affari derivanti dalle tangenti. Facciamo un passo indietro, seguendo l’analisi della Direzionale investigativa antimafia «nei quartieri Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella l’implosione definitiva del clan Lo Russo (“Capitoni”) ha determinato una fase di recrudescenza delle conflittualità tra vari gruppi, per la gran parte guidati da storici componenti del disciolto clan, ciascuno dei quali aspira al controllo del territorio. Si è assistito in un recente passato allo scontro tra i gruppi di “ncopp Miano” (Cifrone) e di “abbasc Miano” (Balzano). Stante peraltro la perdurante detenzione dei rispettivi capi nell’ultimo periodo sembrerebbe essersi imposto un nuovo gruppo anch’esso composto da elementi già militanti nel clan Lo Russo che alimenterebbe nuovi contrasti in particolare nei quartieri di Chiaiano e Marianella contro gli Scognamiglio, i cui vertici sono stati però arrestati nell’agosto 2021. Tali dinamiche hanno fatto sì che a Miano e nei quartieri limitrofi perdurassero anche nella seconda parte del 2021 fibrillazioni e scontri nell’ambito dei quali il 12 novembre 2021 è stato ucciso un elemento di spicco del clan Cifrone (clan “ncopp Miano”) figlio di uno storico elemento dei “Capitoni”. Non si può escludere, scrive ancora la Dia, che ad accentuare le tensioni in atto incidano anche gli interessi del clan Licciardi, ma non se ne è mai avuta la certezza. Secondo gli analisti dell’organismo specializzato nella lotta alle mafie, la presunta politica di consolidamento dell’Alleanza di Secondigliano su quel territorio sarebbe stata favorita dalla scarcerazione di elementi di rilievo del clan Stabile, un sodalizio da tempo in rapporto privilegiato con i ras della Masseria Cardone. «Tale strategia troverebbe riscontro nell’indagine sulle ingerenze negli appalti pubblici ospedalieri, che ha confermato il controllo del clan della Masseria Cardone sulle estorsioni ai danni del Policlinico Nuovo, una volta sotto l’influenza dei Lo Russo». Nell’area cosidetta “ncopp Miano” il gruppo Cifrone, tra i cui elementi di spicco figurano soggetti provenienti dai ranghi storici dei Lo Russo, è stato decapitato da varie operazioni polizia e dalla sentenza intervenuta il 4 maggio 2021 che ne ha colpito esponenti di vertice. Nell’area cosidetta “abbasc Miano” erano attive le famiglie Balzano-Scarpellini-D’Errico.
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