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Addio a Luigi Verusio, gentiluomo della telecamera

Addio a Luigi Verusio, gentiluomo della telecamera

NAPOLI. Il valore della memoria non è un esercizio di nostalgia ma in questo caso di dolore e affetto senza fine. Luigi Verusio, che aveva compiuto da poco ottant’anni, per tutti Gigiotto un vezzeggiativo spontaneo perché la sua signorilità, la sua affabilità erano calamita per i giovani e non solo. La telecamera, di quelle pesanti, che martoriavano le spalle ma nel giornalismo televisivo sono tutto, compagna di vita. Vinse numerosi premi, involontariamente diceva col solito sorriso. Le immagini dell’alluvione di Sarno, la colata di fango che travolgeva case spezzando vite fecero il giro del mondo. Ideale compagno di lavoro, mai una fase sguaiata, il tratto nobiliare non ostentato ma palpabile sin dal primo impatto col suo essere professionista del giornalismo per immagini al servizio del pubblico. In tempi di calcio umano, era sempre dietro la porta degli avversari del Napoli per riprendere le corse del dopo gol o anche l’amarezza per l’occasione sfumata negli anni d’oro degli scudetti. L’ultimo servizio sul campo di Genova quando contro i rossoblù un Napoli meno luminoso ma non meno appassionante conquistò la promozione che sanciva il ritorno in serie A. Filmare per raccontare per lui era come porgere con finezza un lavoro da scarpe sporche e precari equilibri. Le aziende le fanno gli uomini, la Rai deve molto a Gigiotto Verusio che amici e colleghi saluteranno oggi alle 12,30 nella chiesa di Santa Lucia a Mare per l’addio al gentiluomo della telecamera. Alla famiglia Verusio le condoglianze del direttore Antonio Sasso e della redazione del “Roma”.

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