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02 Febbraio 2023 - 10:12
NAPOLI. Nel giro di pochissimo tempo si era reso protagonista di un’inarrestabile scalata ai vertici della camorra dell’hinterland a nord di Napoli. Accusato e condannato in via definitiva per associazione mafiosa, traffico di droga e numerosi episodi di racket, Mariano Barbato (nella foto), alias “’o lione”, aveva così rimediato qualcosa come trent’anni di reclusione. Una vera e propria stangata giudiziaria, che ieri ha però subito un drastico ridimensionamento. Difeso dall’esperto penalista Dario Carmine Procentese, in sede di incidente di esecuzione Barbato ha infatti ottenuto il riconoscimento del vincolo della continuazione tra tutte le sentenze di condanna fin qui rimediate. Per questo motivo il gip Giordano ha rimodulato la pena complessiva in 21 anni di reclusione. Una sforbiciata maturata grazie alla tenacia dell’avvocato Procentese. In precedenza, infatti, Mariano Barbato aveva già ottenuto un ridimensionamento della pena complessiva a 25 anni di carcere, ma dopo il ricorso per Cassazione, con tanto di esito favorevole, e il nuovo verdetto del gip ecco che il ras del rione Salicelle è riuscito a ottenere uno “sconto” di quasi dieci di reclusione. Eppure sulla sua testa pendevano accuse di assoluta consistenza. Inquadrato come il capo indiscusso dell’omonimo clan di Afragola, “’o lione” si sarebbe addirittura interfacciato “alla pari” con i massimi esponenti del potente clan Moccia. Una circostanza emersa tra l’altro anche dall’ultima indagine sulla mala afragolese. Un’intercettazione, in particolare, ha rivelato che al termine di un summit tenuto nel quartiere Capodichino Mariano Barbato aveva persino ricevuto il consenso a gestire gli affari criminali nella zona, a patto che però si facesse carico del mantenimento degli affiliati detenuti e dei loro parenti. Secondo gli investigatori antimafia, il gruppo Barbato avrebbe poi esteso le proprie articolazioni territoriali anche nel quartiere San Pietro a Patierno, mantenendo comunque sempre la propria roccaforte nel rione Salicelle di Afragola. L’arresto di Mariano “’o lione” risale all’ormai lontano 2014, quando venne catturato insieme ai fratelli Aniello Barbato e Carlo Barbato. La sua condanna ha però subito nel frattempo una drastica sforbiciata.
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