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Mortalità, a Napoli il triste primato

Mortalità, a Napoli il triste primato

Negli anni del Coronavirus nessuna città metropolitana ha fatto peggio. Record negativo anche per la partecipazione al lavoro (47%), peggio ancora l’occupazione femminile (38%)

NAPOLI. Nel 2020, primo anno di pandemia da Covid-19, la città metropolitana con la più alta mortalità è stata Napoli: 1.080 decessi ogni 100mila abitanti. Nessuno in Italia ha fatto peggio. Un triste primato confermato anche nel 2021 e iniziato già l’anno precedente alla pandemia. Il focus sulle città metropolitane diffuso dall’Istat fa emergere una serie di numeri rimasti in ombra in questi anni.

IL COMUNE PRIMO PER DECESSI. Nel 2020 otto comuni capoluogo superano il livello medio di mortalità osservato per il totale dei capoluoghi metropolitani, pari a 921 decessi ogni 100mila persone: in cima alla graduatoria è posizionato il comune di Napoli, con 1.082 decessi per 100mila persone.

NELLE CINTURE URBANE LA STORIA NON CAMBIA. Nelle prime cinture urbane, in cui si osservano mediamente 943 decessi ogni 100mila persone, l’intensità più alta è sempre a Napoli (1.074 ogni 100mila abitanti), Anche nelle seconde cinture urbane la maggiore intensità di mortalità si osserva in corrispondenza dei comuni appartenenti alla seconda cintura di Napoli: 1.189 decessi per 100mila persone.

NAPOLI CITTÀ PIÙ “GIOVANE”. Numeri che sono correlati anche al fatto che Napoli risulta anche in vetta alla classifica per densità abitativa, con 2.535 abitanti per chilometro quadrato. Tra le città metropolitane, Napoli con 130 anziani ogni 100 giovani detiene il primato di città “più giovane”.

PESSIMI I DATI SUL LAVORO. La più bassa partecipazione attiva al mercato del lavoro tra i comuni capoluogo si registra all’ombra del Vesuvio(47%). Fa anche peggio l’occupazione femminile, che a Napoli registra il dato più basso d’Italia a livello di capoluoghi: appena il 38%.

POCHI LAUREATI. A livello di laureati le città metropolitane di Milano, Bologna e Roma vantano la quota più alta di titoli di studio terziari, che oscilla fra il 29% e il 31%, mentre quelle con l’incidenza minore sono Catania, Palermo e Napoli con valori fra loro molto vicini pari al 18% della popolazione. Sui dati della mortalità per Covid che vedono Napoli prima nel 2020 e 2021, è Severino Nappi, capogruppo della Lega nel consiglio regionale della Campania ad affermare che «viene a galla un’altra balla di De Luca. Il governatore da tre anni continua a ripetere di aver salvato la Campania dalla pandemia».

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