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La rivelazione: Cepparulo non era l’unico obiettivo

La rivelazione: Cepparulo non era l’unico obiettivo

Secondo il pentito Pipolo il boss “Ultimo” doveva essere ammazzato insieme a un’altra persona. La vittima innocente Ciro Colonna uccisa perché tentò di recuperare gli occhiali persi nel raid

NAPOLI. Ciro Colonna, l’innocente ucciso a Ponticelli nel corso dell’agguato a Raffaele Cepparulo, tornò indietro per raccogliere gli occhiali che gli erano caduti durante la prima sparatoria e così i killer lo scambiarono per un nemico di camorra che voleva reagire. Gli investigatori hanno ricostruito definitivamente la dinamica del tremendo raid mentre il neo pentito Antonio Pipolo ha aggiunto un’altra novità: oltre a “Ultimo” c’era un altro obiettivo nel mirino del commando entrato in azione nel circoletto, un affiliato che però quel pomeriggio non era nel locale e si salvò.

Pure il neo collaboratore di giustizia, anche se soltanto “de relato”, ha parlato del clamoroso duplice omicidio del 16 giugno 2016 che stroncò la carriera criminale di Raffaele Cepparuolo detto “Ultimo” e la giovane vita di Ciro Colonna, estraneo a ogni contesto malavitoso. Ma Antonio Pipolo, così come del resto altri pentiti, nulla ha riferito che possa cambiare il giudizio sugli imputati previa revisione del processo.

La sentenza infatti è diventata definitiva e nessun colpo di scena appare possibile: con la pronuncia della Cassazione si è concluso l’iter giudiziario e sono state confermato le condanne comminate nel dicembre 2020 dalla quinta sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli: 6 ergastoli, un’assoluzione e una riduzione di pena dall’ergastolo a 20 anni per il mandanti, gli esecutori e coloro che hanno contribuito all’organizzazione del raid camorristico che ha portato al duplice assassinio.

Pesanti le condanne finali inflitte il 5 maggio 2022: fine pena mai per il mandante, il boss di San Giovanni a Teduccio Ciro Rinaldi “Mauè”, i killer Michele Minichini e Antonio Rivieccio detto “Cocò” (pentitosi nell’estate 2021). la “filatrice” Anna De Luca Bossa e le “pazzignane” Luisa De Stefano e Vincenza Maione, che hanno partecipato alle fasi organizzative dell’agguato, fornendo poi appoggio ai killer successivamente, favorendone la fuga.

In appello, altri 2 imputati erano riusciti ad alleggerire le loro posizioni: Giulio Ceglie fu assolto, mentre Cira Cepollaro, la madre di Michele Minichini, si è vista ridurre la pena a 20 anni. Raffaele Cepparulo, “Ultimo” dei “Barbudos” del rione Sanità aveva lasciato gli Esposito-Genidoni-Spina alleandosi con i Vastarella, ma soprattutto si era avvicinato ai De Micco di Ponticelli dopo aver trovato alloggio alle Case Nuove. Perciò negli ambienti del nuovo asse di camorra Rinaldi-Minichini-De Luca Bossa si decise che doveva essere eliminato, tanto più che frequentava anche i Mazzarella.

Un doppio nemico quindi, ucciso in via Cleopatra il 7 giugno 2016 all’interno di un circolo ricreativo. Purtroppo però ci andò di mezzo anche l’innocente 19enne Ciro Colonna, semplice frequentatore del locale gestito da un parente dei De Luca Bossa. I sicari entrarono dal retro e fecero fuoco a raffica, con il giovane che si trovò sulla traiettoria dei proiettili.

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