Cerca

Ucciso e fatto sparire, l’ex capoclan accusa i due killer

Ucciso e fatto sparire, l’ex capoclan accusa i due killer

Pasquale Cristiano rivela: «Pellino fu ucciso da “Capaianca” e Crispino». Svolta sulla lupara bianca del 2021: «L’omicidio fu ordinato da “pane e ran”»

NAPOLI. Il giallo dell’omicidio di Vincenzo Pellino potrebbe non rimanere tale ancora a lungo. A due anni esatti dal misterioso delitto il cadavere della vittima non è stato ad oggi ancora ritrovato le indagini sul caso si apprestano a subire una forte accelerazione grazie alle inedite, scottanti dichiarazioni dell’ex boss Pasquale Cristiano, per anni capo indiscusso della 167 di Arzano e referente in zona del clan Amato-Pagano.

Il super pentito ha infatti rivelato agli inquirenti della Dda di Napoli i nomi dei presunti mandanti e sicari: «Fu ucciso su ordine di “pane e ran” e gli esecutori materiali furono Tonino “Capaianca” e Bernardo Crispino». La rivelazione è stata messa a verbale da Pasquale Cristiano nel corso dell’interrogatorio al quale è stato sottoposto l’11 novembre scorso e ieri mattina il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Giorgia De Ponte, ha depositato il documento nell’ambito del processo d’appello che vede alla sbarra Bernardino Crispino, fin qui unico imputato per l’omicidio di Pellino.

Ad oggi, infatti, gli inquirenti non sono riusciti a risalire agli altri “protagonisti” della sanguinosa vicenda, ma grazie alle dichiarazioni dell’ex ras “Pic Stic” il cerchio potrebbe presto chiudersi. Sul punto, Pasquale Cristiano ha reso una circostanziata dichiarazione, seppur con notizie apprese “de relato”: «Ne sono a conoscenza perché mio cognato Mormile (Vincenzo Mormile, ndr) me ne ha parlato in videochiamata dal carcere. Mi disse che Vincenzo era stato ucciso perché il clan temeva un suo pentimento in ordine ai precedenti omicidi da lui commessi di Nanduccio Zorro e Pierino ’o pazz e poi anche perché, facendo uso di cocaina, non era più un soggetto affidabile».

Insomma, il delitto sarebbe maturato nell’ambito di un’epurazione interna al clan di Frattamaggiore: «Vincenzo Pellino ha spiegato Pasquale Cristiano era il referente di Pezzella nel settore delle estorsioni su Frattamaggiore. Sempre Mormile mi disse che fu ucciso su ordine di “pane e ran” (Francesco Pezzella, ndr) e che gli esecutori materiali furono Tonino Capaianca e che Bernardo Crispino aveva avuto in quest’omicidio lo stesso ruolo che si era preso il fratello Domenico nell’omicidio di Pierino ’o pazz, ovvero quello di attirare in trappola la vittima. Tonino e Bernardo organizzarono e si misero insieme a fare l’omicidio in quanto si fidavano l’uno dell’altro».

Fin qui unico imputato del delitto, Crispino in primo grado ha incassato una condanna a 20 anni di carcere, dieci in meno rispetto alla richiesta della Procura. Le indagini sono state avviate il 14 febbraio 2021 dopo la denuncia della moglie di Pellino. La donna si era rivolta ai carabinieri di Frattamaggiore spiegando che il marito era sparito il giorno precedente. Dagli accertamenti è emerso che Pellino era stato attirato in trappola da qualcuno del quale si fidava, ucciso a colpi di pistola da Crispino e da un’altra persona. Il suo corpo è stato fatto poi sparire e ancora oggi non è stato trovato. Un punto, quest’ultimo, sul quale Cristiano potrebbe dare forse un importante contributo.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori