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06 Febbraio 2023 - 09:35
Dalle prime luci dell'alba i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea nei confronti di diverse persone ritenute gravemente indiziate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina e hashish), violazione alla normativa sulle armi e sugli esplosivi, estorsione e impiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche. Dalle indagini dei carabinieri di Napoli dirette dalla Dda è emerso anche il crescente interesse del clan Mazzarella nel settore del commercio e della distribuzione degli idrocarburi. Sempre questa mattina i militari sequestreranno su disposizione dei giudici un'attività di distribuzione di carburanti nel quartiere di Fuorigrotta.
Emerge chiaramente l'interesse del clan Mazzarella al settore del commercio e della distribuzione degli idrocarburi nell'inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli che oggi, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (sostituti procuratori Antonella Fratello e Alessandra Converso) ha notificato 24 misure cautelari ad altrettanti indagati, 9 dei quali già in carcere. L'attività investigativa riguarda il periodo tra il febbraio 2018 e il gennaio 2020. Il clan Mazzarella è rivale dell'Alleanza di Secondigliano e con le intercettazioni degli investigatori si riesce anche a documentare la contrapposizione armata con il clan Silenzio (facente appunto parte della galassia di gruppi malavitosi satelliti dell'Alleanza) in cui si inquadrano i lanci di bottiglie molotov su autovetture e motocicli risalenti al 29 agosto del 2018. A capo del clan ci sono Ciro Mazzarella e Salvatore D'Amico: di appannaggio di quest'ultimo, sono i quartieri orientali partenopei di San Giovanni a Teduccio e Ponticelli, nonché i comuni della provincia San Giorgio a Cremanio e Portici. In quelle zone, lo spaccio delle sostanze stupefacenti è nelle loro mani, come anche la vendita delle sigarette di contrabbando.
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