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08 Febbraio 2023 - 09:49
Un uomo di 50 anni di Calvizzano è stato posto agli arresti domiciliari dai finanzieri del Comando provinciale di Napoli in esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura aversana, in quanto gravemente indiziato del reato di truffa in danno di un fornitore nazionale di energia elettrica. Le indagini, avviate a seguito della querela sporta dal fornitore energetico nei confronti di un ex dipendente, hanno consentito di ricostruire il modus operandi dell'indagato e, in particolare, di accertare come lo stesso, presentandosi ai titolari di diverse attività commerciali in qualità di agente di commercio di fornitori di energia e proponendo contratti a tariffe più vantaggiose rispetto a quelle in corso, induceva i clienti a sostituire l'ente erogatore con una delle società a lui riferibili, assicurandosi la corresponsione del denaro per la fornitura del servizio.
Le indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord hanno consentito di accertare che l'indagato, dopo aver concluso il contratto con i clienti, richiedeva all'originario erogatore di energia l'attivazione di rapporti di fornitura, indicando come contraente le società a lui riferibili, direttamente o per interposta persona, e fornendo come "point of delivery" gli indirizzi dei locali dei clienti ai quali aveva proposto tariffe più vantaggiose. L'indagato faceva così proseguire l'erogazione dell'energia alle attività commerciali con le quali aveva concluso i contratti, trattenendo i corrispettivi regolarmente versati dagli ignari utenti, senza corrispondere alcunché all'ente erogatore e generando a loro carico morosità ammontanti complessivamente ad oltre 1,2 milioni di euro.'Il 50enne, per non concentrare i nuovi contratti con l'ente erogatore su poche società, aveva costituito circa 15 società stipulando oltre 400 contratti a prezzi convenienti per 182 punti di fornitura e, per evitare il distacco dell'energia elettrica che sarebbe stato avviato dalla società di fornitura a causa delle morosità maturate dagli ignari contraenti, aveva inviato tempestivamente all'ente erogatore richieste di volture di contratto o distinte di pagamento contraffatte, attestanti il versamento degli insoluti.
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