NAPOLI. I Colli Aminei sono sempre più stretti nella morsa della microcriminalità. All’ultima ondata di furti, anche in casa, registrata nelle ultime settimane sembra aggiungersi adesso una nuova, preoccupante emergenza. Una gang di giovanissimi rapinatori si aggira infatti nel quartiere e si sarebbe resa protagonista già di diversi colpi. L’ultimo dei quali è stato messo a segno martedì pomeriggio in viale dei Pini, nella zona della Pineta. Ad avere la peggio sono stati due ragazzini di appena 15 e 16 anni, accerchiati e derubati di telefonini e spiccioli. L’episodio è stato prontamente denunciato alle forze dell’ordine, ma intanto tra i residenti cresce la paura per l’ennesima escalation di reati predatori. La ricostruzione della vicenda è ancora in corso, ma stando ai dettagli fin qui emersi a entrare in azione sono stati tre giovanissimi arrivati in sella a un solo scooter. La gang - circostanza non trascurabile - aveva i volti completamente travisati da caschi e passamontagna e proprio con questo “look” già da diversi minuti si aggiravano tra viale dei Pini e dintorni. Individuate le vittime di turno, ecco dunque che è scattato il raid. Hanno avvicinato i due adolescenti e, sotto la minaccia di un coltello, si sono fatti consegnare gli smartphone e i portafogli. Per fortuna nessuna delle vittime ha riportato conseguenze fisiche, ma solo un grosso spavento. Quanto ai tre banditi, hanno invece fatto rapidamente perdere le proprie tracce. I carabinieri, che conducono le indagini sul caso, stanno comunque concentrando i propri sospetti su alcune paranze di giovanissimi con base nei vicini quartieri Miano e Capodimonte. Sull’accaduto interviene intanto Giuliana De Lorenzo, consigliera della Municipalità 3 sempre molto attiva sul territorio: «Le forze dell’ordine svolgono un grande lavoro e intervengono con puntualità quando vengono chiamate. È però necessario che siano avvisate per tempo. Non è concepibile che una gang con i volti coperti si aggiri nel quartiere in pieno giorno e nessun residente segnali la cosa. Tutti, anche i cittadini, devono fare la propria parte».
