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Pozzuoli. Messa in latino sospesa, protesta in Curia

Pozzuoli. Messa in latino sospesa, protesta in Curia

Ennesimo appello dei fedeli al Vescovo Gennaro Pascarella (nella foto): "Fate riprendere la Messa, aspettiamo una risposta da 4 mesi"

POZZUOLI. Lettere, incontri, sollecitazioni, petizioni e rassicurazioni che finora non hanno portato ad alcun concreto esito. I fedeli della Messa in latino chiamano, ma la Curia di Pozzuoli non risponde. Stamattina, dopo aver atteso per quasi quattro mesi una risposta del Vescovo, Mons. Gennaro Pascarella, alla loro richiesta di poter riprendere le celebrazioni della Messa in rito tridentino, un gruppo di fedeli si è presentato negli uffici della Curia, chiedendo di essere ricevuti dal Vescovo, o da un suo delegato. Assente il Vescovo - che ha anche la responsabilità della Diocesi di Ischia - ed assente il suo segretario, Don Salvatore Mancino, i fedeli hanno potuto parlare solo telefonicamente con il Vicario generale, Don Franco Bartolino, che non ha saputo dare nessuna spiegazione della mancata risposta alle loro attese  ed ha rimandato a Mons. Pascarella la responsabilità della decisione. La Messa in latino in Diocesi di Pozzuoli, su autorizzazione dello stesso Mons. Pascarella,  è stata celebrata per cinque anni, fino al 2019 e sospesa solo a causa della pandemia da Covid. Delusione da parte dei fedeli dell’area flegrea. “Ci aspettavamo di poter dialogare - dice A.V. 45 anni, uno dei firmatari della petizione consegnata al Vescovo a settembre 2022 – la sensazione è che stiano prendendo tempo”.

“Sinceramente, credo che sia una presa in giro - aggiunge una ragazza – ma non finisce qui e ritorneremo fino a quando non ci daranno una risposta motivata”.

“Abbiamo consegnato in segreteria una lettera a Mons. Pascarella - dice Nicla Cesaro, portavoce dei fedeli della Messa in latino - che il Vicario generale si è impegnato a fargli avere. Gli chiediamo di riceverci, non più in due persone, ma in gruppo, per poterci confrontare in un dialogo sincero ed aperto, senza infingimenti”. Il gruppo di fedeli è stato quindi congedato, ancora una volta senza ottenere alcuna risposta. Ma è certo che non intendono darsi per vinti, il rito tridentino, precedente alle riforma del 1969 è celebrato in Italia in quasi tutte le Diocesi, con una buona partecipazione di fedeli, spesso giovani. Nel mondo è una grande realtà in 95 Paesi. A Napoli ed in Campania si celebra in una dozzina di chiese e cappelle. Al Pellegrinaggio nazionale “Summorum Pontificum” , che prende il nome dal Motu proprio di Papa Benedetto XVI, concluso nella Basilica di San Pietro ad attobre, ha partecipato anche il presidente della Cei, Cardinale Matteo Zuppi, che ha celebrato i Vespri.

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