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10 Febbraio 2023 - 17:46
Non ci sono riscontri, ma la deputata Auriemma avrebbe rimarcato le presunte irregolarità in alcuni concorsi. Nel mirino assunzioni di persone legate ad amministratori e consiglieri
ACERRA. Parentopoli acerrana: almeno una mezza dozzina di politici locali (tra assessori e consiglieri comunali) sotto la lente d’ingrandimento della magistratura.
Fonti, che al momento non trovano ufficialità, hanno fatto trapelare voci secondo cui alcuni amministratori comunali sarebbero stati “attenzionati” - il condizionale è d’obbligo - per la loro vicinanza a personali ritenuti riconducibili alla criminalità organizzata acerrana.
Non è da escludere che nel corso dell’incontro tra il Prefetto Palomba e l’onorevole Carmela Auriemma (nella foto) si sia toccato questo delicato tasto, ma non vi è, almeno per il momento, alcuna ufficialità.
Tuttavia è forte la percezione che qualcosa si stia muovendo sul fronte investigativo. Ovviamente bocche ermeticamente chiuse da parte dell’attuale maggioranza, che finge di non sentire e non vedere pur di evitare di dover in qualche modo commentare pubblicamente il delicato momento che l’Esecutivo D’Errico sta attraversando.
Oltre alla vicenda relativa al concorso per funzionari direttivi della polizia locale, ci sono le determine autorizzative all’utilizzo delle graduatorie relative ai “vigili urbani idonei”, mandate a Procida e Sant’Anastasia per poter assumere il figlio dell’assessore, senza che questi non avesse i requisiti.
Insomma, un vero e proprio falso ideologico, purtroppo reiterato, che vede impegnate le Procure di Nola e Napoli.
Per queste due singolari vicende, gli uomini della Guardia di Finanza hanno già acquisito gli atti relativi ai concorsi “incriminati”, documenti abbastanza chiari che provano senza ombra di dubbio delle forzature, grazie alle quali sono stati assunti due direttivi nel Corpo della polizia locale: uno non poteva certamente partecipare al concorso (cosa che invece ha fatto) per mancanza di uno dei requisiti presenti nel bando.
Agli atti della determina di assunzione, mancherebbero finanche i verbali delle prove fisiche, sottoscritti dai tecnici incaricati alle specifiche valutazioni.
Insomma un vero e proprio groviglio di spine, che la commissione esaminatrice di quel concorso non poteva non “vedere”.
In tutti i modi, l’attività investigativa avviata a novembre scorso, sulla scorta di una precisa denuncia, sembra essere ai titoli di coda (almeno per la questione dei direttivi dei caschi bianchi).
Meno articolata, ma certamente più “pericolosa”, la vicenda relativa all’assunzione senza idoneità del figlio dell’assessore, preso in carica dai comuni di Procida e poi di Sant’Anastasia, sulla scorta di un atto pubblico (ovvero una determina dirigenziale) che attestava un “idoneità sub iudice”, giudice che già comunque s’era espresso rigettando il ricorso del ricorrente, ovvero del figlio dell’assessore che aspirava al posto di vigile urbano.
A chiudere il cerchio, che sembra abbastanza largo, ci sono poi le assunzioni (quantomeno sospette) di parenti di diversi consiglieri comunali e loro amici.
Si vocifera infine che nel “calderone-parentopoli” figuri anche una donna che abbia intrapreso una sorta di love story con un rampante politico locale, con l’obbiettivo di raggiungere in breve un ruolo apicale all’interno della “macchina comunale”, pur non avendo (al momento) le necessarie competenze.
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