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Napoli, morta dopo aver mangiato sushi: aperta inchiesta

Napoli, morta dopo aver mangiato sushi: aperta inchiesta

NAPOLI. Sulla morte di Rossella Fuorte, quarant’anni appena, andata a mangiare giovedì in un ristorante giapponese con marito e figli a pranzo, poi tornata a casa e morta, stanno indagando i carabinieri e la Procura che ha disposto l’autopsia per la donna. Al momento vi sono solo ipotesi, come appunto la concomitanza con il suo malore. Appena tornata a casa dopo il pranzo a base di sushi, la quarantenne ha cominciato a stare male; prima la nausea, poi il vomito fino alla morte avvenuta intorno alle 17.30 nel suo appartamento in via Diocleziano. Ma su tutto potrà fare chiarezza esclusivamente l’esame autoptico. Per disposizione del magistrato la salma è stata trasportata all’obitorio del Secondo Policlinico per poi poter procedere con l’autopsia. La famiglia di Rossella Fuorte, che ha sporto denuncia, vuole chiarezza, solo chiarezza, per capire cosa sia davvero accaduto in quelle ore che hanno preceduto la morte della donna. Purtroppo una tragedia del genere rimanda immediatamente la mente a Luca Piscopo, studente, un ragazzino di 15 anni di Soccavo, quartiere limitrofo a Fuorigrotta, morto dopo nove giorni di ricovero in ospedale. Il ragazzo si era sentito male dopo aver mangiato sushi in un ristorante giapponese. Le indagini in quel caso durarono circa un anno poi la Procura individuò nel titolare del ristorante dove Luca consumò il pasto, e nel medico di base che lo ebbe in cura e non si accorse di quello che stava accandendo, i responsabili di quella morte e ipotizzò per tutti e due il reato di omicidio colposo. Anche in quel caso i genitori del 15enne volevano fosse fatta chiarezza. Luca era un ragazzo sano, nessuna patologia pregressa ed era anche uno sportivo e un salutista. E quella morte apparve strana. Il calvario per il 15enne iniziò dopo che era andato a pranzo in un locale che offriva la formula “all you can eat“ a 14,99 euro. Il medico legale che effettuò l'autopsia aveva fatto risalire la causa della morte ad una miocardite legata alla salmonellosi. «Miocardite a genesi batterica, da salmonella, contratta a seguito di tossinfezione alimentare» era scritto sul referto, una sentenza che a Luca non lasciò scampo.

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