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Rapina virale su web, svolta vicina

Rapina virale su web, svolta vicina

NAPOLI. Si indaga nell’ambiente dei rapinatori, e la svolta sarebbe vicina con l’identificazione dei responsabili, per l’assalto armato a un automobilista in via Sambuco che ha fatto il giro del web. Scene violente riprese da un telefonino, vagliate minuziosamente dagli investigatori. Era il 28 gennaio scorso alle 5 e già la sera dello stesso giorno la Nissan Qashqai grigia è stata ritrovata a Ponticelli. Non serviva probabilmente per l’omicidio di Federico Vanacore, ma in ogni caso il clamore mediatico ne ha impedito l’utilizzo per qualunque tipo di delitto. Prudentemente i cinque protagonisti del raid si sono disfatti dell’autovettura appena possibile. Il cassonetto, in mezzo alla strada, per costringere il conducente della Nissan a rallentare. Poi l’assalto armato, con tanto di cappucci calati sulla testa. Ecco la dinamica della rapina avvenuta quand’era ancora notte, nella parte periferica del quartiere Ponticelli, ripresa da un residente in zona che ha sentito le grida e si è affacciato alla finestra. Quando l’uomo alla guida ha frenato fin quasi a fermarsi per l’ostacolo davanti, si è trovato di fronte un rapinatore con la mano in pugno; poi, all’improvviso, sono sbucati dall’oscurità i 4 complici. All’uomo, da solo a bordo, sono stati rubati anche 70 euro e non gli è rimasto altro che chiamare la polizia. Le indagini sulla clamorosa rapina si sono intersecate con quelle sull’omicidio di lunedì scorso a Federico Vanacore e qualche investigatore ha logicamente ipotizzato un possibile collegamento tra i 2 episodi. Ma la diffusione del video girato con il telefonino forse ha cambiato i piani oppure la Qashqai serviva per un colpo o per appoggio all’agguato. Per quest’ultimo al momento si pensa che sia saltata la tregua tra i De Micco e i De Luca Bossa. C’è andato di mezzo il 33enne ritenuto vicino ai “Bodo” anche se in passato aveva avuto una relazione sentimentale con una giovane donna di una famiglia alleata del gruppo del Lotto 0. Ma la vittima lavorava soprattutto nel mondo della droga e probabilmente proprio per questo a novembre scorso fu ”gambizzato” nel Rione Traiano. Evidentemente l’avvertimento non era bastato, cosicché chi gli sparò allora ha alzato il tiro alle 16 e 15 del 6 febbraio centrandolo alla testa e al petto con ben 7 colpi di pistola. Federico Vanacore ultimamente si vedeva poco in giro, ma i sicari lo aspettavano al varco. L’occasione si è presentata mentre il 33enne a bordo di una 500L transitava a bassa velocità in viale Margherita. Due malviventi in scooter si sarebbero avvicinati all’autovettura sparando contro il conducente, che era solo nell’abitacolo. La macchina è stata trovata con il motore acceso sul lato destro della carreggiata, senza danni alla carrozzeria e con alcuni fori sul finestrino anteriore sinistro. Per l’uomo all’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine non c’era più nulla da fare. Sulla dinamica, si spera, un aiuto potrebbe arrivare dal vaglio delle telecamere della zona, sia pubbliche che private.

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