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Rivolta a Poggioreale, via al processo: in 56 alla sbarra

Rivolta a Poggioreale, via al processo: in 56 alla sbarra

Guerriglia in carcere durante il primo lockdown, quasi tutti al dibattimento

I rivoltosi di Poggioreale vanno alla sbarra e quasi tutti, a eccezione di soli tre imputati, chiedono di essere processati con il rito ordinario. Con la prima udienza preliminare celebrata ieri mattina dunque nel vivo l’iter giudiziario chiamato a fare luce sui gravissimi fatti avvenuti nella casa circondariale “Giuseppe Salvia” l’8 marzo 2020, nel pieno del primo lockdown, quando diverse “squadracce” di detenuti hanno letteralmente messo a soqquadro l’istituto detentivo. Gli imputati sono ben cinquantasei e tra loro figurano alcuni esponenti di spicco della mala napoletana, tra cui alcuni “colonnelli” dei clan Mazzarella e Gionta. La vicenda oggetto del processo è tristemente nota. In poche ore avevano fatto diventare il carcere di Poggioreale un inferno in terra. Nel pieno del primo lockdown il Governo aveva varato una serie di durissime misure per contrastare l’avanzata del Coronavirus e in questa campagna di contenimento dell’infezione sarebbero rientrati a pieno titolo anche i detenuti. Lo stop ai colloqui in presenza con i familiari non era però andato giù ai ristretti della casa circondariale “Giuseppe Salvia” e così l’8 marzo del 2020 all’interno dell’istituto detentivo è scoppiato il finimondo: detenuti in rivolta, suppellettili distrutte o addirittura incendiate, così come interi padiglioni, e alcuni agenti di polizia penitenziaria minacciati di morte da esponenti della criminalità organizzata. Ebbene, dopo due anni di indagini, la Procura a novembre scorso ha chiesto e ottenuto la fissazione dell’udienza preliminare. Tra gli imputati spiccano esponenti di spicco dei clan Mazzarella e Gionta; non mancano poi le nuove leve della mala di Secondigliano e Scampia, ma anche alcuni extracomunitari. Questo, nel dettaglio, l’elenco degli indagati che rischiano adesso il rinvio a giudizio: Vincenzo Pellegrino, Mauro Del Buono, Vincenzo Di Costanzo, Vincenzo Annunziata, Umberto Mastronzo, Aldo Frola, Francesco Ricci, Vincenzo Ruggiero, Giancarlo D’Angelo, Stefano Coronella, Carlo Izzo, Alfredo Confuorto, Francesco Perez, Nunzio Amato, Lorenzo Conò, Riccardo Conte, Cristian De Angelis, Luigi De Felice, Mario Fascia, Paolo Morello, Giuseppe Morello, Vincenzo Trotta, Giovanni Vinciguerra, Raffaele Chirico, Mario Criscuolo, Giuseppe Esposito, Giovanni Paladini, Danilo Ciccarelli, Alfonso Lanna, Nicola Perna, Francesco Cangiano, Antonio Capocelli, Antonio Palumbo, Salvatore Palumbo, Giuseppe Di Bonito, Vincenzo Boccamino, Luigi Gitano, Pietro Giorgio Lago, Raffaele Liguori, Gennaro Ruocco, Pasquale Troise, Raffaele Pavia, Sabino Edificante, Tommaso Caporimmo, Cesare Di Domenico, Giuliano Panico, Meritan Tasha, Vincenzo Maraglino, Francesco De Matteo, Andrea Belladonna, Davide Accardo, Salvatore Sepe, Domenico Iavarone, Carmine D’Alpino, Hakim Boulakhroufandi e Mohamed Oudouid. Del collegio difensivo fanno parte - tra gli altri - gli avvocati Giuseppe Milazzo, Immacolata Romano, Claudio Davino, Luigi Poziello Lumeno Dell’Orfano.

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