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15 Febbraio 2023 - 09:50
Scatta il blitz a Fuorigrotta: l’aguzzino è il padre di “Lello ’o criminale”, che nel 2015 ferì l’agente Barbato
NAPOLI. Nel giro di pochi mesi la sua vita era diventata un vero e proprio inferno. In un momento di difficoltà economica aveva chiesto aiuto all’uomo sbagliato, un noto malavitoso della zona, il quale, concessogli un prestito di 6mila euro, l’ha fatto precipitare in tunnel senza via di uscita. Alla fine, dopo sette anni vissuti nella morsa dell’usura, la vittima, un assicuratore di Fuorigrotta, ha però trovato la forza di chiedere aiuto alla polizia e ieri mattina, grazie alla brillante indagine condotta dai detective della squadra giudiziaria del commissariato Bagnoli, è finito in manette Salvatore Rende, 56enne vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per reati di droga e adesso specializzato nei prestiti “a strozzo”.
L’aguzzino circostanza tutt’altro che trascurabile è il padre di Raffaele Rende, il giovane estorsore al servizio del clan Barattolo che nel 2015 ferì gravemente, riducendolo su una sedia a rotelle, l’assistente capo Nicola Barbato, trafitto a colpi di pistola mentre era impegnato, nell’ambito di una delicata inchiesta sul racket flegreo, in un appostamento in via Leopardi. Per quell’agguato Rende junior sta attualmente scontando una condanna a 14 anni di reclusione. Il frutto, però, non cade mai distante dall’albero e adesso anche il 56enne genitore si è ritrovato con le manette strette ai polsi. Salvatore Rende, a differenza del figlio, non è stato però mai formalmente accostato a clan camorristici.
Da tempo gli investigatori antimafia ritengono comunque la sua famiglia piuttosto vicina al temibile gruppo dei Barattolo, alias “Calascioni”, e degli Iadonisi. Salvatore Rende, dal canto suo, non ha alle spalle precedenti per associazione mafiosa, ma in passato è stato fermato per questioni di droga. Da qualche tempo il 56enne del rione Lauro sembra però aver deciso di alzare il rito, allargando il raggio d’azione del proprio business criminale. Dunque non più solo bustine di stupefacenti, ma anche prestiti “a strozzo”. Arriviamo così alla drammatica vicenda che ha avuto come vittima l’assicuratore di Fuorigrotta.
Nel 2015 il commerciante, in un momento di disagio economico, aveva ottenuto da Rende un prestito di 6mila euro. Quella somma di denaro in breve tempo è però diventata una montagna impossibile da scalare, tanto che nel giro di sette anni il malcapitato avrebbe restituito al presunto aguzzino la bellezza di 40mila euro. L’incubo non sarebbe però finito qui. Rende avrebbe infatti preteso e ottenuto anche che l’assicuratore stipulasse le polizze di tutte le auto di famiglia senza sborsare un solo centesimo. Un costo di cui si sarebbe dunque fatto carico lo stesso assicuratore. A luglio scorso la vittima, resasi conto di essere ormai spalle al muro, ha però sporto denuncia e in pochi mesi l’inchiesta ha spiccato il volo. L’ordinanza eseguita all’alba di ieri ha preso forma grazie al prezioso lavoro dei poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Bagnoli, che, raccolta la testimonianza della vittima, hanno studiato ogni singola mossa di Salvatore Rende fino ad arrivare all’agognata chiusura del cerchio.
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