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Campania, carceri al collasso

Campania, carceri al collasso

Carenze d’organico, continue aggressioni, una popolazione detenuta «che ormai vive in uno stato d’impunità diffusa». Il risultato è che «i pochi poliziotti penitenziari in servizio non possono continuare a garantire la sicurezza nelle carceri campane ancora per molto». Insomma, le carceri sono al collasso. Sono toni durissimi quelli che utilizzano i sindacati di polizia penitenziaria. Una denuncia dello stato in cui versano le carceri in Campania che appare allarmante. Per questo annunciano la prosecuzione dello stato di agitazione e soprattutto una manifestazione di protesta lunedì prossimo alle ore 10 a Napoli, in via Nuova Poggioreale, davanti la sede del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria «per denunciare l’imminente collasso del sistema penitenziario della Campania». Le organizzazioni sindacali Sinappe, Uil, Uspp, Cisl, Cgil e Cnpp, denunciano anche l’inefficacia della sanità penitenziaria, la precarietà delle relazioni sindacali con il provveditore regionale e l’inidoneità dei luoghi di lavoro. In particolare, i sindacati denunciano «anche il collasso del sistema sanitario nelle carceri che aggrava il sistematico ricovero “a vista” dei detenuti presso strutture ospedaliere esterne anche per visite o accertamenti diagnostici ordinari».

«AGGRESSIONI CONTINUE». Ci sono poi le continue aggressioni nei confronti della polizia penitenziaria da parte «della popolazione detenuta che ormai vive in uno stato di impunità diffusa per mancanza di adozioni di sanzioni disciplinari previste dal regolamento penitenziario, stanno esasperando il lavoro di migliaia di servitori dello Stato. Ore di lavoro straordinario, peraltro, nemmeno pagato».

ISPETTORE FERITO, DOVRÀ ESSERE OPERATO. L’ultimo episodio di violenza è avvenuto nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere, dove un ispettore della Penitenziaria è rimasto ferito dopo avere sedato una rissa tra detenuti. «L’ispettore è rimasto seriamente ferito ad una gamba e dovrà essere operato», spiega Tiziana Guacci, segretario campano del sindacato degli agenti Sappe.

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